mercoledì 26 maggio 2010

Quella scintilla di Infinito


...Tutte le più grandi cose hanno origine dall'amore e ne sono il riverbero. Amore, in grado di creare, di modificarci e, di conseguenza, di modificare il mondo che ci circonda.
...Un'altra anima è compagna della nostra, vive con noi: soffre con noi e con noi gioisce in una condivisione totale di esperienze ed emozioni.
...Dunque, questa forza immensa non si può del tutto spiegare attraverso le parole, non si può comprenderla finchè non la si sperimenti in prima persona e non la si può nemmeno osservare attraverso gli occhi; tuttavia c'è, è presente ed è viva: ne vediamo il riverbero nello sguardo di due amanti, nelle mani che si sfiorano, nelle labbra che sospirano; ne avvertiamo la presenza in un'opera, perchè è l'ispirazione dell'artista e, talvolta, ne vediamo la più compiuta realizzazione nella nascita di una nuova vita.
Che cos'è, dunque, l'amore se non quella scintilla di Infinito che fa battere il nostro cuore?



(autrice del post: "Diciannove")
Vedi altro: La forza dell'amore. Un legame inscindibile tra due anime.

domenica 23 maggio 2010

Inter campione d'Europa: una vittoria vista con gli occhi del cuore

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torno ora da piazza duomo...
colori, suoni, rumori, urla, musica...


penso a mio padre, l'ultima finale l'avevo vista con lui...
guardo il cielo , è nero e azzurro...
quante stelle ...... è dolce questa notte



(Luciano)
 
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sabato 22 maggio 2010

Cuore di Edmondo De Amicis, un blog di fine Ottocento

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"Un perfetto blogger..." ho pensato, guardando oggi una vecchia edizione del libro  "Cuore", con le illustrazioni di Frigerio e Rizzato, stampata nel 1959 in occasione del cinquantenario della morte di Edmondo De Amicis.

(Avevo ricevuto il libro "Cuore" in regalo dai miei genitori: l'ho letto e sfogliato molte volte e le  immagini suscitano sempre nuove sensazioni e nuovi ricordi.)

Scrive De Amicis nella brevissima prefazione: "...si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia....Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato, nella scuola e fuori..." .
 
Ogni capitolo è un mese, da ottobre a luglio: la prima annotazione "lunedì, 17" si intitola "Il primo giorno di scuola". Con cadenza mensile, oltre ai suoi appunti, l'autore presenta un  racconto, che verte  intorno alla figura di un personaggio adolescente.

Racconti d'altri tempi.
La storia di Giulio, il piccolo scrivano fiorentino, che copiava nottetempo indirizzi su mucchi d fasce bianche "rifacendo appuntino la scrittura di suo padre", per aiutarlo di nascosto ad aumentare gli scarsi guadagni.
"Centosessanta ne scrisse: una lira! Allora si fermò, rimise la penna dove l'aveva presa, spense il lume, e tornò a letto, in punta di piedi".
Il racconto del ragazzo in viaggio su un piroscafo francese, "mal vestito, solo, che se ne stava sempre in disparte, come un animale selvatico..." che riceve l'elemosina da alcuni viaggiatori stranieri; "Erano una piccola fortuna per lui quei denari", poi sente i loro commenti sprezzanti sull'Italia e gli italiani e "una tempesta di soldi e di mezze lire si rovesciò sulle loro teste e sulle loro spalle, e saltellò sul tavolo e sull'impiantito con un fracasso d'inferno. "Ripigliatevi i vostri soldi...io non accetto l'elemosina da chi insulta il mio paese".

Parole d'altri tempi, come l'invito che il maestro Perboni rivolge ai suoi ragazzi all'inizio della scuola: «Mostratemi che siete ragazzi di cuore».

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venerdì 21 maggio 2010

Il futuro sui nostri Touch Screen



Nella lontana Shenzen, trecentomila persone lavorano per costruire i migliori prodotti hi-tech nella grande fabbrica della FoxConn.
"Speed, quality, flexibility" è lo slogan della società che fa parte del gruppo Hon Hai Precision Industry, produttore di componenti per i prodotti di marchi famosi tra cui Apple, Dell,  HP, Motorola,  Nintendo, Nokia, Sony.
Lavorano di giorno e la notte riposano,  nei dormitori della FoxConn:  alcuni di loro si suicidano, gettandosi dalle finestre dei dormitori.; molti lo hanno fatto negli ultimi mesi, il Financial Express scrive di una valanga di suicidi, e di "terrible working conditions".  

"Visualize the future" è scritto sulla home page del sito della Wintek:  molte persone che lavoravano nella fabbrica di Suzhou sono state ricoverate a causa del "N-hexane" una sostanza che veniva utilizzata, in condizioni ambientali non idonee, per rendere perfetti i touch screen. Dice Bai Bing al giornalista del Guardian che la intervista in ospedale: "La gente dovrebbe sapere che cosa dobbiamo fare per creare questi prodotti e qual è il prezzo che paghiamo".

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Viviamo in un mondo globale che è, paradossalmente, suddiviso in compartimenti: in uno si produce nell'altro si consuma, in uno si fabbrica nell'altro si smaltisce, in uno si trivella nell'altro si inquina.
Per noi non è importante focalizzare l'attenzione su un brand o un prodotto;  importante invece è  abbattere le pareti che separano i compartimenti. Per comprendere che  il giusto valore di un prodotto non è rappresentato esclusivamente dal suo marchio.



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martedì 18 maggio 2010

A memoria

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A memoria: ricordo che, quando ero piccola, le poesie le imparavo così; a scuola ci veniva chiesto di studiarle per poterle ripetere in classe, senza l'ausilio del libro di testo. Ricordo che una mia insegnante insisteva sul concetto di "allenamento della memoria" e, ora lo confesso, mi sembrava un esercizio vagamente inutile. Sbagliavo, non lo era.
Imparare una poesia significa conoscerla, approfondirla e farla propria; ricordarne le parole significa conoscere il loro suono, il loro ritmo e il loro significato. Con il passare del tempo, ripetendola, ricorderemo le nostre sensazioni, il periodo a cui è legata e, forse, il momento in cui la prima volta l'abbiamo ripetuta senza leggerla: a memoria.

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lunedì 17 maggio 2010

La memoria, tema del Salone Internazionale del Libro 2010

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Il programma del Salone del Libro 2010 si può leggere qui, un piccolo libro elettronico,  con un click si sfogliano le pagine, la lettura diventa legame tra passato e futuro. Il motivo conduttore dell'edizione di quest'anno era la memoria.
A Torino se ne è parlato a lungo nei giorni scorsi e l'affascinante tema è stato analizzato da diversi punti di vista, nel corso di interventi, presentazioni e lezioni: l'incontro con Pupi Avati La memoria italiana tra letteratura e cinema, La memoria difficile: dire la Shoah,  la Lectio magistralis di Gianfranco Ravasi “Fate questo in memoria di me”, l'incontro con Giuseppe Tornatore Cinema e memoria: Ba'aria, l'incontro con Helga Schneider Le memorie difficili, la Lectio magistralis del Cardinale Bagnasco Segni della memoria e sfida educativa  l'incontro con Umberto Eco L'avvenire della memoria.  Dice Eco che esistono tre parole che significano la stessa cosa, anima, cultura e memoria. "L'anima è fondamentalmente  memoria,  perdi la memoria perdi la continuità di te stesso, perdi l'anima"

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Mi ricordo il meraviglioso personaggio di Borges, ""Funes el memorioso" che, "cadendo, perdette i sensi; quando li riacquistò, il presente era quasi intollerabile tanto era ricco e nitido, e così pure i ricordi più antichi e più banali". Ireneo, immobilizzato, vede e ricorda, nei minimi particolari, assimila ogni cosa, nei minimi dettagli e la sua memoria infinita racchiude la complessità dell'universo, difficile da interpretare e filtrare. "Noi, in un occhiata, percepiamo: tre bicchieri su una tavola. Funes: tutti i tralci, i grappoli e gli acini d’una pergola. Sapeva le forme le forme delle nubi australi dell'alba del 30 aprile 1882, e poteva confrontarle, nel ricordo, con la copertina marmorizzata d'un libro che aveva visto una sola volta, o con le spume che sollevò un remo, nel Rio Negro, la vigilia della battaglia di Quebracho."
"Egli ricordava, infatti, non solo ogni foglia di ogni albero di ogni montagna, ma anche ognuna delle volte che l’aveva percepita e immaginata."
Un racconto che mi ha fatto immaginare una condizione di perfetta infelicità.

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giovedì 13 maggio 2010

Leggere Maonomics di Loretta Napoleoni mentre l'Europa si prepara all'austerità

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"E' il lavoro che produce i soldi. Il denaro è un mezzo di scambio ed il suo compito non è quello di produrre altro denaro". E' questa la tesi che la mia metà sostiene da tempo ed è stata per lui una grande soddisfazione trovarne la conferma in Maonomics,  il saggio scritto da una economista i cui testi sono tradotti in diciotto lingue.
Loretta Napoleoni, nel suo libro, racconta  la Cina per comprendere la nostra realtà, penetrarla e migliorarla: io l'ho letto, come una volta leggevo le storie di civiltà sconosciute, alla ricerca delle relazioni con il nostro mondo.



Il messaggio di Maonomics l'ho trovato nel capitolo in cui Loretta Napoleoni parla della situazione attuale dell'Islanda che, nel 2005, era considerata la seconda nazione con il reddito pro capite più alto al mondo:
"Solo pochi fortunati hanno un lavoro....Il paese è andato in bancarotta...elemosinano dal Fondo Monetario Internazionale i soldi per il combustibile dei pescherecci o per i contenitori dove immagazzinare il latte...L'economia dell'isola dipende di nuovo dall'agricoltura e dalla pesca..."

E l'ho ritrovato nei pensieri espressi da Paolo Tosi, responsabile di una società finanziaria: "Oggi mio malgrado vendo e compro volatilità...ma il malessere quando torno a casa è evidente e la notte sogno di costruire bulloni per avvitare tubi Innocenti".

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Un messaggio su cui riflettere mentre l'Europa, dopo la crisi di fiducia nell'Euro, prepara le misure per il suo futuro.



lunedì 10 maggio 2010

Lettera a una blogger

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Nel silenzio della notte, un marito si alza ed accende il computer: è interessato, particolarmente interessato ad un blog, così sceglie le ore più tranquille per leggerlo.
Al termine, non scrive un commento, prepara una lettera per l'autrice del blog, sua moglie, la firma: "tuo marito". Io l'ho trovata deliziosa, perciò ne riporto alcuni brani:


"...sai quanto non mi sono mai interessati i blog, ed ecco che tu due mesi fa’ ne apri uno!
I pochi momenti liberi che tenevi per te erano dedicati alla lettura, ora ti guardo mentre ti destreggi tra libri, giornali, scatole colmi di biglietti custoditi da tempo, Gmail, e-mail, telefono etc… e penso: prepara un post!
...Che cosa scriverà in quei post? Quale sarà l’ultima richiesta fattale?...Apro e quel “Carpe diem” con la colomba che spicca il volo dalle tue mani (che tu hai disegnato per il diario che hai scritto per nostra figlia) è stato stimolo al mio procedere nel guardare. ...Il tuo blog era ed è diventato il mio libro della "notte"... Ammiro la semplicità dei post pubblicati...ho trovato il modo di respirare aria pulita e frizzante. Ti ho svelato il segreto delle mie alzate notturne, per te incomprensibili, ma te lo meriti e te lo devo lo svelamento di questo mio segreto. Sei riuscita a farmi apprezzare anche i blog!
...Continua questo altro nuovo cammino, tra i tanti che già percorri"


(link al post originale, dal Blog Signora G)

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venerdì 7 maggio 2010

...un messaggio da Wall Street

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Come può accadere che nel mondo della finanza virtuale  un operatore "distratto" mandi un ordine di vendita premendo, accanto al numero,  il tasto B (billion) invece del tasto M (million), provocando così enormi perdite?  e noi, come possiamo crederci?



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mercoledì 5 maggio 2010

Un messaggio da Atene

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Pensare che gli insegnamenti dalla Grecia giungano a noi solamente dal passato è sbagliato perchè,  se guardiamo gli avvenimenti recenti,  arriva all'Europa un nuovo messaggio: non tutto verrà accettato in silenzio e le  molotov gettate oggi contro le banche sono il simbolo della vita reale che si contrappone in modo imperativo alla gestione virtuale dell' economia.


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martedì 4 maggio 2010

"...una migliore qualità della vita"





Sul sito della British Petroleum, lo slogan è scritto a caratteri verdi, accanto all'immagine di una giovane donna che sorride:

"I nostri prodotti e servizi energetici contribuiscono ad una migliore qualità della vita, offrendo libertà per muoversi, scaldarsi, vedere"

 
Una libertà che avrà un alto costo per gli abitanti del Golfo del Messico e per tutti noi.







(le immagini di Greenpace)

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(vedi anche Pheqof annotazioni "A better quality of life")

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sabato 1 maggio 2010

Grazie da Emergency

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da: Io sto con Emergency allistante@emergency.it
a:   pheqof@gmail.com
data: 29 aprile 2010 06.31
oggetto: Grazie

Cari amici,
vorrei ringraziarvi dello straordinario sostegno che avete dato a Emergency in questa difficile situazione.
Insieme a voi abbiamo vissuto un periodo di grande preoccupazione per i nostri operatori umanitari e per l'ospedale di Lashkar-gah, l’unica struttura nella regione in grado di offrire cure chirurgiche gratuite e di qualità alle tante vittime di guerra.
Come sapete, i nostri tre colleghi italiani sono stati rilasciati con tante scuse. Un rilascio, come hanno detto gli stessi servizi di sicurezza afgani, frutto non di pressioni di sorta ma dovuto a una semplice, banale verità: sono innocenti. L’avevamo detto fin dal primo, durissimo giorno, e voi con noi. Dei sei collaboratori afgani che erano stati prelevati insieme agli italiani, cinque sono stati rilasciati il 28 aprile; sul sesto stanno proseguendo le indagini. I nostri avvocati e il nostro personale a Kabul continuano naturalmente a monitorare la situazione.
Stiamo già lavorando per la riapertura dell’ospedale di Lashkar-gah: continuare ad assicurare assistenza alle vittime di guerra – per il 40 percento bambini – è la nostra priorità, come lo è stata per i quindici anni della nostra storia.
Siamo riusciti ad affrontare a testa alta questi giorni durissimi grazie a due fattori. Il primo, naturalmente, era la consapevolezza che i nostri fossero innocenti. Ma l’altro ingrediente fondamentale siete stati voi: il vostro sostegno, le mail e le telefonate, la presenza a piazza San Giovanni (con il corpo o con lo spirito), le quattrocentomila firme in quattro giorni. Di tutto questo, non sappiamo come ringraziarvi. Anzi, lo sappiamo: continuando a fare sempre di più e sempre meglio il nostro lavoro, curando chiunque ne abbia bisogno. E siamo sicuri che voi non ci farete mancare il vostro sostegno in futuro, anche con un gesto che a voi non costa nulla, come la devoluzione del 5 per mille per gli ospedali di Emergency.
Ancora una volta, grazie di cuore. A presto,


Cecilia Strada
Presidente di Emergency

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