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venerdì 1 gennaio 2010

"Non c'è maggior premura...

...che quella di ringraziare", diceva sempre mia nonna.
Quindi oggi, primo giorno del nuovo anno, voglio dire grazie alla piccola *squadra* che un mese fa ha contribuito, in modi diversi, alla realizzazione del video di auguri che ho pubblicato su You Tube.
Voglio ringraziarli perchè ognuno di loro ha dato qualcosa di suo per trasmettere un messaggio - "in qualche modo, scomodo" -  che è arrivato ad oltre tremilaottocento persone in quattro settimane.

Perciò, dico grazie a Silvano per aver trovato il video converter che ha reso la qualità ottimale ai diversi filmati che avevo selezionato.
Un grazie speciale alla Signora G per le indicazioni che mi ha dato nella scelta degli argomenti da trattare ed a Rossana per i suggerimenti ricevuti nella ricerca dei video.
Grazie..ai  3.800 sconosciuti che hanno visto in queste settimane "Tanti auguri scomodi" e a Giulio, che ogni giorno, controllava quante persone lo guardavano.





Ultimo della lista, non certamente in ordine di importanza
grazie a Don Tonino Bello, dalla cui lettera di Natale, scritta molti anni fa con il linguaggio che arriva diretto al cuore delle persone, ho tratto le parole.



sabato 28 novembre 2009

Tanti auguri scomodi! Sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza.

"Non posso sopportare l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla «routine» di calendario.
Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora!"
(così inizia la Lettera scritta in occasione del Natale da Don Tonino Bello e pubblicata nel libro "Alla finestra la speranza." Lettere di un vescovo. Ed. Paoline, 1988).

Auguro a tutti voi "Buon Natale" con il filmato che ho realizzato in queste settimane.







Il testo integrale della Lettera di Don Tonino Bello è riportato qui.

mercoledì 10 dicembre 2008

Alla finestra la speranza: gli auguri scomodi di Don Tonino Bello

Molte persone si sono mostrate interessate a questi auguri, molti mi hanno scritto via e-mail, così ho pensato di riportarne il testo completo, tratto dal libro pubblicato nel 1988 "Alla finestra la speranza" (lettere di un Vescovo) di Don Tonino Bello.

Tanti auguri scomodi!
Sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza.


Non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi "Buon Natale" senza darvi disturbo. Io, invece vi voglio infastidire. Non posso, infatti, sopportare l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla "routine" di calendario. Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.



Tanti auguri scomodi, allora!



Gesù, che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali. E vi conceda la forza di inventarvi un'esistenza carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità ad uno sfrattato, a un marocchino, o ad un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la carriera diventa idolo della vostra vita; il sorpasso, progetto dei vostri giorni; la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo tra lo sterco degli animali la culla ove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che lo sterco degli uomini, o il bidone della spazzatura, o l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunziano pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame.
I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere "una gran luce" dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comnprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte, "facendo la guardia al gregge" e scrutando l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri che poi è l'unico modo per morire ricchi.
Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.


(Immagine: "Natività" Archivio immagini digitali People and Dreams)

venerdì 28 novembre 2008

Natale 2008: tanti auguri scomodi

I primi auguri sono arrivati via mail dalla Signora "G", titolo "Tanti auguri scomodi" seguito da una breve introduzione:
"...Non posso, infatti, sopportare l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati."
Sono attuali questi auguri, scritti da una persona che non c'è più da oltre quindici anni, Mons. Antonio Bello, affettuosamente chiamato Don Tonino.
Ne riporto due:
"Gli angeli che annunziano pace portino guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che, poco più lontano di una spanna e con l'aggravante del vostro complice silenzio,si consumano ingiustizie, si sfrutta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano i popoli allo sterminio per fame."
"Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro, senza domani."
Se volete il testo completo degli auguri, scrivetemi: pheqof@gmail.com ma vi avviso.....sono davvero scomodi.




(Video "Auguri Duemilaotto" by Pheqof and Essepi - Archivio Video People and Dreams)