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sabato 22 maggio 2010

Cuore di Edmondo De Amicis, un blog di fine Ottocento

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"Un perfetto blogger..." ho pensato, guardando oggi una vecchia edizione del libro  "Cuore", con le illustrazioni di Frigerio e Rizzato, stampata nel 1959 in occasione del cinquantenario della morte di Edmondo De Amicis.

(Avevo ricevuto il libro "Cuore" in regalo dai miei genitori: l'ho letto e sfogliato molte volte e le  immagini suscitano sempre nuove sensazioni e nuovi ricordi.)

Scrive De Amicis nella brevissima prefazione: "...si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia....Egli notava man mano in un quaderno, come sapeva, quello che aveva visto, sentito, pensato, nella scuola e fuori..." .
 
Ogni capitolo è un mese, da ottobre a luglio: la prima annotazione "lunedì, 17" si intitola "Il primo giorno di scuola". Con cadenza mensile, oltre ai suoi appunti, l'autore presenta un  racconto, che verte  intorno alla figura di un personaggio adolescente.

Racconti d'altri tempi.
La storia di Giulio, il piccolo scrivano fiorentino, che copiava nottetempo indirizzi su mucchi d fasce bianche "rifacendo appuntino la scrittura di suo padre", per aiutarlo di nascosto ad aumentare gli scarsi guadagni.
"Centosessanta ne scrisse: una lira! Allora si fermò, rimise la penna dove l'aveva presa, spense il lume, e tornò a letto, in punta di piedi".
Il racconto del ragazzo in viaggio su un piroscafo francese, "mal vestito, solo, che se ne stava sempre in disparte, come un animale selvatico..." che riceve l'elemosina da alcuni viaggiatori stranieri; "Erano una piccola fortuna per lui quei denari", poi sente i loro commenti sprezzanti sull'Italia e gli italiani e "una tempesta di soldi e di mezze lire si rovesciò sulle loro teste e sulle loro spalle, e saltellò sul tavolo e sull'impiantito con un fracasso d'inferno. "Ripigliatevi i vostri soldi...io non accetto l'elemosina da chi insulta il mio paese".

Parole d'altri tempi, come l'invito che il maestro Perboni rivolge ai suoi ragazzi all'inizio della scuola: «Mostratemi che siete ragazzi di cuore».

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giovedì 13 maggio 2010

Leggere Maonomics di Loretta Napoleoni mentre l'Europa si prepara all'austerità

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"E' il lavoro che produce i soldi. Il denaro è un mezzo di scambio ed il suo compito non è quello di produrre altro denaro". E' questa la tesi che la mia metà sostiene da tempo ed è stata per lui una grande soddisfazione trovarne la conferma in Maonomics,  il saggio scritto da una economista i cui testi sono tradotti in diciotto lingue.
Loretta Napoleoni, nel suo libro, racconta  la Cina per comprendere la nostra realtà, penetrarla e migliorarla: io l'ho letto, come una volta leggevo le storie di civiltà sconosciute, alla ricerca delle relazioni con il nostro mondo.



Il messaggio di Maonomics l'ho trovato nel capitolo in cui Loretta Napoleoni parla della situazione attuale dell'Islanda che, nel 2005, era considerata la seconda nazione con il reddito pro capite più alto al mondo:
"Solo pochi fortunati hanno un lavoro....Il paese è andato in bancarotta...elemosinano dal Fondo Monetario Internazionale i soldi per il combustibile dei pescherecci o per i contenitori dove immagazzinare il latte...L'economia dell'isola dipende di nuovo dall'agricoltura e dalla pesca..."

E l'ho ritrovato nei pensieri espressi da Paolo Tosi, responsabile di una società finanziaria: "Oggi mio malgrado vendo e compro volatilità...ma il malessere quando torno a casa è evidente e la notte sogno di costruire bulloni per avvitare tubi Innocenti".

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Un messaggio su cui riflettere mentre l'Europa, dopo la crisi di fiducia nell'Euro, prepara le misure per il suo futuro.



martedì 27 aprile 2010

Maonomics, l'amara medicina di Loretta Napoleoni per i mali della nostra economia

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Se l'intento è di sorprendere il lettore, Loretta Napoleoni ci riesce sin dalle prime pagine del suo libro.
Anzi, sin dal titolo, Maonomics, creando un neologismo composto dalla parte iniziale del nome  del grande timoniere 毛泽东 "Mao" e dal suffisso inglese "nomics", dal greco "legge".

L'abbiamo acquistato il giorno stesso in cui è uscito nelle librerie, vuoi per l'interesse verso gli argomenti trattati, vuoi per il fatto che è scritto  da una donna. E' un libro che volge uno sguardo penetrante sulla globalizzazione e sulle  interrelazioni con  democrazia,  comunismo e capitalismo; che cerca di abbattere alcune visioni un po' troppo occidentali, sgombrando il campo da  idee preconcette e dagli stereotipi presentati dai nostri mezzi di informazione.

Con grande semplicità Loretta Napoleoni racconta, dati alla mano,  che la Cina sta investendo sulle nuove fonti di energia rinnovabili,  ricorda che lo "sfruttamento" è stato alla base anche dello sviluppo delle nostre economie, spiega che l'occidente sta regredendo sul piano della tutela dei diritti umani, mentre la Cina è sulla strada opposta, sostiene che il denaro non è finalizzato a produrre altro denaro e, cosa a cui non diamo la giusta importanza, che l'Occidente non produce più nulla.
L'obiettivo del Dragone è l'autosufficienza per il suo futuro: Loretta Napoleoni presenta un modello Cina che l'Occidente deve guardare per analizzarne gli aspetti positivi e un modello Occidente che necessita, nel raffronto, di un'analisi critica per non andare incontro al proprio fallimento. Non solo economico.

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sabato 20 marzo 2010

La differenza apprezzabile


Nell'estate del 1995 acquistai un libro edito da Sperling & Kupfer:  le lettere argentate del  titolo "essere digitali" spiccavano sulla copertina nera, costava trentaduemilalire. Dopo averlo letto l'ho sistemato tra nostri libri pensando che, trascorsi almeno dieci anni, sarebbe valsa la pena di rileggerlo. Oggi l'ho fatto e confesso che la prima cosa che si nota è che, se sono passati quindici anni,  sembrati trascorsi quindici secoli da quando Nicholas Negroponte lo ha scritto.

Un susseguirsi di  JND "Just Noticeable Difference" (la differenza appena apprezzabile) hanno determinato una differenza apprezzabile.
Come scriveva Negroponte, ora siamo asincroni e viviamo in "un posto senza posto" dove il mezzo non è più il messaggio.

Più avanti? leggiamo l'inizio del capitolo "R2D2 in 3D":
"Un giorno o l'altro del prossimo millennio i nostri nipoti o pronipoti guarderanno una partita di football (se si chiamerà ancora così.) spostando il tavolino del caffè (se si chiamerà ancora così) e lasciando che dei giocatori alti 20 centimetri corrano nel soggiorno (se si chiamerà ancora così) passandosi l'un l'altro un pallone di un paio di centimetri di diametro. Questo modello è l'esatto opposto di come in origine ci si immaginava la RV. La rivoluzione sarà perfetta in ogni punto e da ogni punto di osservazione. In qualunque direzione guardiate vedrete dei pixel tridimensionali (detti anche voxel o boxel) galleggiare nello spazio".

sabato 7 marzo 2009

Books Google: abbiamo una nuova biblioteca "universalmente accessibile"

Abbiamo tutti una nuova biblioteca http://books.google.it/ Una rivoluzione per l'editoria, un salto in avanti senza precedenti.
Con poche righe di comunicazione sulla Rete, Google annuncia:


"Tre anni fa, l'associazione degli autori americani Authors Guild, l'associazione degli editori americani AAP e un altro gruppo di autori ed editori intentarono una causa di azione di categoria contro Google Ricerca Libri.
Oggi siamo lieti di annunciare che la causa è stata chiusa e che lavoreremo a stretto contatto con questi partner del settore per mettere online una quantità persino maggiore dei libri presenti al mondo. Insieme, raggiungeremo mete ancora più ambiziose di quelle che ci
saremmo potuti prefiggere da soli, per garantire vantaggi duraturi ad autori, editori, ricercatori e anche ai lettori. "


Naturalmente ho creato subito la mia biblioteca ed inserito il primo libro, la Divina Commedia, edizione del 1868, Pubblicata da Barbèra, il cui originale è disponibile presso la Oxford University.


Grazie, Google

mercoledì 24 dicembre 2008

Racconto di Natale: La grande casa di monsieur Diallò

Si avvicina Natale e ho anch'io ho il mio breve racconto, che trasformo in post.

Ci sentiamo tutti più buoni e personalmente non riesco a dire "no" alle proposte di acquisto - accendini-piantine-braccialetti indiani, ecc . Questa mattina camminavo più veloce del solito quando mi ha fermato un ragazzo - due occhi grandissimi in un viso nerissimo - porgendomi un piccolo libro; ho guardato distrattamente il titolo e la fotografia di copertina, "La grande casa di monsieur Diallò" e tre bambini neri che parlano fra loro e sorridono. Per me tutti sconosciuti, autore, editore, argomento. Ho tentato di dire no, lui ha insistito, io l'ho acquistato e lui mi ha ringraziata. Avrei dovuto ringraziarlo io...E' un piccolo libro, si legge in poco tempo ed è il racconto di un viaggio in Senegal, editore Terre di Mezzo, autrice Anna Jannello che ha scelto di fare un viaggio di "turismo responsabile": non avevo idee in merito, vanno tutti alle Maldive, in Kenya e a Sharm El Sheik...
Mi ha colpito una frase dell'autrice, all'inizio del viaggio dopo una notte passata a combattere le zanzare: "..si affacciano alla mente stanze ariose di lodge a cinque stelle...Ma ho preferito l'Africa hard....Non è che abbia preteso troppo da me stessa?"

a chi passa da qui ... auguri di Buon Natale!


venerdì 12 settembre 2008

1984, Watching You

Leggo spesso Vitadigitale (di cui riporto il post del 10/9 ed il mio commento).
Nota su George Orwell: ho sempre pensato che in 1984 avesse visto un futuro abbastanza reale, presentato nel suo libro ovviamente in forma estrema, e non ho dimenticato la sua lezione circa la strumentalizzazione delle paure dei protagonisti. Come tanti, temo i topi.
1984 è un libro che rimane attuale, anzi che diventa attuale.
E' stato aperto da poco un blog postumo di George Orwell dove - chi conosce bene l'inglese - può leggere i suoi appunti, giorno per giorno, dal passato a oggi. (http://orwelldiaries.wordpress.com/aries.wordpress.com/)

(Immagine: dal sito http://www.audiobookss.com/)

da Vitadigitale 10/09/08
Post:
Grandi fratellini
Scritto da: Federico Cella alle 13:52
Il sindaco Bloomberg ha invitato i cittadini di New York a usare il buon senso nello sfruttare il nuovo sistema che fa capo al Real Time Crime Center. Un invito quantomeno inusuale, arrivando da un'autorità, e trattandosi di un argomento assai delicato come il crimine e la sua denuncia. I primi media americani che hanno riportato la notizia, l'hanno fatto con entusiasmo. E l'argomento è senz'altro interessante e dallo sviluppo futuro, grazie ovviamente alle nuove tecnologie, sempre più diffuse, piccole e di facile uso. Ma i possibili sviluppi distorti, denunce di vicini contro vicini odiati, di colleghi contro colleghi antipatici, di automobilisti contro automobilisti arroganti, sono tanti e rischiosi. Cosa ne pensate?

Commento:
Non si meraviglierebbe George Orwell, al cui libro più noto si richiama il titolo del post.
Ma anche noi non ci meravigliamo ormai più, la tecnologia è entrata nella nostra vita subdolamente, per mezzo di strumenti utili che diventano piano piano indispensabili, dal telefonino a Internet. E’ entrata nella nostra vita, semplificandola e complicandola contemporaneamente - sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista etico.
Il suo "cosa ne pensate" meriterebbe molti commenti, anche lunghi, ma apparteniamo a un mondo dove la sintesi è fondamentale per sopravvivere.
Per rispondere in breve alla sua domanda posso indicare alcune considerazioni, uno: che ogni strumento ha in sè risvolti positivi e negativi, due: che la denuncia dei singoli prevede un’analisi critica e una corretta interpretazione di quello che sta accadendo, tre: che quanto inviato venga poi analizzato e correttamente interpretato da chi deve prendere provvedimenti , quattro: che quanto inviato non venga manipolato né prima né dopo, cinque: la richiesta di Bloomberg sembra una richiesta di aiuto, che altro dire?
Pheqof, 12/9/2008