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Verso la fine del mese di giugno pubblicavo sul mio blog le riflessioni e le domande che scaturivano in quei giorni a seguito di una lettera ricevuta da Enrica e Giulio: era appena stato comunicato loro che la figlia Giuliana sarebbe stata dimessa in ottobre dalla struttura protetta in cui era ricoverata da ormai sette anni. A chi chiedere un aiuto, un consiglio? Come affrontare di nuovo strade già percorse invano? Come superare la sensazione di grande ingiustizia e solitudine che ti sovrasta in questi momenti? Per loro, inizia nuovamente un difficile cammino, perchè conoscono la delicatezza della situazione e le insidie che li attendono.
Dal suo blog e da Facebook Enrica lancia un appello disperato, domandando "se morire resta l'unica soluzione".
Insieme a Giulio contatta centinaia di persone, scrive ed invia e-mail, spedisce e consegna lettere, interpella istituzioni pubbliche e private, ad ognuno domanda un aiuto, un gesto di solidarietà.
Chiede qualche parola a commento sul blog, una breve frase su Facebook, una semplice firma su un foglio a quadretti sotto la fotografia di Giuliana.
Settecentocinquanta persone lo fanno.
Poichè Enrica e Giulio credono nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.
Credo che le 750 persone che hanno inviato il loro gesto di solidarietà siano "straordinarie" ed è a loro che dedico questo post, con le parole che Enrica ha scritto pochi giorni fa su People and Dreams: “Grazie” a tutti gli amici e conoscenti che hanno condiviso con noi questi quattro mesi di angoscia e tormento, ma soprattutto "Grazie" alle 750 persone che hanno firmato per solidarietà con noi per Giuliana."
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