mercoledì 3 novembre 2010

Dedicato a 750 persone

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Verso la fine del mese di giugno pubblicavo sul mio blog le riflessioni e le domande che scaturivano in quei giorni a seguito di una lettera ricevuta da Enrica e Giulio: era appena stato comunicato loro che la figlia Giuliana sarebbe stata dimessa in ottobre dalla struttura protetta in cui era ricoverata da ormai sette anni. A chi chiedere un aiuto, un consiglio? Come affrontare di nuovo strade già percorse invano? Come superare la sensazione di grande ingiustizia e solitudine che ti sovrasta in questi momenti? Per loro, inizia nuovamente un difficile cammino, perchè conoscono la delicatezza della situazione e le insidie che li attendono.

Dal suo blog e da Facebook Enrica lancia un appello disperato, domandando "se morire resta l'unica soluzione".  

Insieme a Giulio contatta centinaia di  persone, scrive ed invia e-mail, spedisce e consegna  lettere, interpella istituzioni pubbliche e private, ad ognuno domanda un aiuto, un gesto di solidarietà. 
Chiede qualche parola a commento sul blog,  una breve frase su Facebook, una semplice firma su un foglio a quadretti sotto la fotografia di Giuliana.

Settecentocinquanta persone lo fanno.

Poichè Enrica e Giulio credono nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere.

Credo  che le 750 persone che hanno inviato il loro gesto di solidarietà siano  "straordinarie" ed è a loro che dedico questo post, con le parole che Enrica ha scritto pochi giorni fa su People and Dreams: “Grazie” a tutti gli amici e conoscenti che hanno condiviso con noi questi quattro mesi di angoscia e tormento, ma soprattutto "Grazie" alle 750 persone che hanno firmato per solidarietà con noi per Giuliana."

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martedì 2 novembre 2010

Noi. Incapaci di sopportare il silenzio e la tristezza.

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Nel mare di parole che ci circondano, qualche giorno fa ho letto una riflessione di Ilvo Diamanti intitolata "Paura del silenzio", nella quale ho trovato molti spunti di meditazione.

Sì, certo! meditazione e riflessione sono parole ormai poco usate, sono atteggiamenti poco usuali.
Eppure, ogni tanto, servono.
Staccare con tutto quello che ci circonda, in particolare con le voci e i rumori che cercano di sommergere i nostri pensieri, ogni tanto, serve.

E in questi giorni che, in fondo, ci riportano al passato e ci spingono verso il futuro - una stagione splendente alle spalle, un nuovo inverno che si avvicina - anch'io mi sono presa qualche settimana di pausa.

Qualche sera ho spento la televisione. Ho sospeso la lettura delle e-mail per qualche giorno, scoprendo che tra le 346  ricevute in pochi giorni, non ce ne era nemmeno una di un amico. Qualche sera non ho acceso il computer e per qualche settimana non ho scritto sul mio blog. Ho riletto Novembre di Pascoli, cercando di sentire nel cuore "del prunalbo l'odorino amaro".
 
Queste notti, nel silenzio, ho ascoltato a lungo le dolci storie che mi raccontavano le mille gocce di pioggia che scendevano.
Cercando di imparare a sopportare il silenzio e la tristezza.
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