sabato 11 aprile 2009

Abruzzo: dimenticare il mondo per una settimana

  • Da domenica notte l'informazione ha chiuso i confini ed in Italia abbiamo seguito esclusivamente le notizie dell'evento tragico che ha colpito gli abruzzesi e gli italiani.
    E questo è accaduto fino ad ieri, Venerdì di Passione, giorno in cui sono stati celebrati i funerali delle vittime.


Nel resto del mondo, gli eventi si sono susseguiti: nel nord della Cina si è sciolto un ghiacciaio che ha inondato la città di Arxa, Wall Street ha chiuso con gli indici Usa ai massimi, in Thailandia è stato dichiarato lo stato di emergenza ed il vertice dei leader asiatici è stato interrotto.
  • Da oggi si riaprono le porte al resto del mondo, si ascolta quello che accade al di fuori dei nostri confini e qualcuno parte per le programmate vacanze pasquali .
E' giusto! non si può restare chiusi, ma dobbiamo fare tesoro di questa terribile esperienza: la memoria è un patrimonio inestimabile ed insostituibile e, se il terremoto in Abruzzo è riuscito a scuotere le coscienze, oltre alle fondamenta dei palazzi, sarà servito a qualcosa.
Le città italiane devono avere alcuni punti di riferimento, quali le scuole, gli ospedali, le prefetture, i comuni, che non devono "crollare" insieme alle case ed alle antiche chiese.
Altrimenti, anche quest'ultimo tragico contributo, non sarà servito a nulla.

10 commenti:

  1. Quoto in pieno quello che hai scritto... Fare informazione sul terremoto è indubbiamente importante, ma non dobbiamo dimenticare che non siamo che una piccola realtà racchiusa in una realtà molto più grande... E' il momento di dare tempo al tempo, iniziare a ricostruire sotto ogni punto di vista, lasciare quello che fa notizia solo perchè è notizia, speculando sul dolore della gente, ed allargare di nuovo lo sguardo è necessario...

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  2. @Veggie
    ricostuire sotto ogni punto di vista, passati i giorni della partecipazione emotiva al dolore ed al lutto.
    Costruire edifici e città, con impegno e consapevolezza diversi, e iniziare a costruire la coscienza collettiva della prevenzione.
    Ciao
    Grazia

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  3. Le leggi già ci sono per le nuove costruzioni,

    http://www.tine.it/sisma/sisma.htm

    diverso e la questione per le case vecchie
    ristrutturarle a volte non è conveniente e possibile
    ben venga la nuova legge di demolirla e ricostruirla con il 35% in più, un controllo poi più accurato sull'uso dei cementi e dei tondini
    usati per costruire e in galera "veramente non a parole " per chi truffa.

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  4. Sono una cittadina comune che vive in un paese dove vi sono leggi che regolamentano le nuove costruzioni, leggi che regolamentano anche gli ampliamenti e i controlli sulle costruzioni esistenti.
    Se questi leggi esistono, posso solo ipotizzare che qualcuno non le rispetta.

    Esistono progetti ed un responsabile del progetto, normalmente un architetto, e questi progetti vengono approvati presso i Comuni dove verranno realizzazi.
    Una volta disegnati i progetti, esistono dei cantieri, con un direttore lavori.

    Dal sito che hai segnalato ho visto che per gli abitati da consolidare la legge del 2/2/74 prevede che "nessuna opera e nessun lavoro, salvo quelli di manutenzione ordinaria e di rifinitura, possono essere eseguiti senza la preventiva autorizzazione dell'ufficio tecnico della regione o dell'ufficio del genio civile secondo le competenze vigentis." (grazie per la segnalazione del sito).

    Perciò abbiamo regole e leggi.

    Ieri ho letto l'intervista a Renzo Piano, molto pacata, e di cui condivido l'ìdea che l'Italia si è assuefatta al pressappochismo e alla fatalità.
    Spero che le scosse di settimana scorsa servano a smuovere questi atteggiamenti.

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  5. Beh se devo essere sincera a me della Thailandia che peraltro è sempre in subbuglio come tutti i paesi sottosviluppati, non è che mi interessa molto. Come non mi interessa che il nuovo Presidente del USA che piace così tanto a tutti (??!!) apre all'Iran e adesso pure a Cuba. Mi piacerebbe sapere cosa apre più di quanto sia già aperto. Se vai a Miami sono tutti cubani. Comunque tornando al problema estero, devo dire che per un pò ci siamo fatti gli affari nostri e non è stato tanto un male. Anzi, finalmente ci rendiamo conto che ci sono anche i nostri concittadini con i loro problemi e non sempre gli zingari e gli immigrati. Finalmente pagheremo le tasse per aiutare i nostri amici abruzzesi. Finalmente in questi casi esce il nostro spirito patriottico che sembra sia stato un pò perso. Beh era ora e ... W l'Italia non solo quando gioca la Nazionale.

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  6. Torno qui stasera, settimana scorsa ho seguito ogni giorno le notizie del terremoto in Abruzzo e i funerali di venerdì mi hanno veramente commosso.
    Per Peqhof, voglio dirti grazie perché ho letto la risposta a Patty sul post di settimana scorsa, dove parlavi dei ragazzi della casa dello studente dell’Aquila e perché hai scritto alcuni dei loro nomi e hai pensato alle cose che usiamo tutti i giorni come il telefonino e i libri.
    Sul discorso dell'informazione, non capisco perché vengono criticati i mezzi di informazione e alcuni sono addirittura chiamati sciacalli, in fondo fanno il loro lavoro per informarci.
    Auguri agli abruzzesi e grazie a tutti quelli che li aiutano, in modo speciali i vigili del fuoco
    Martina (Marty)

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  7. Cara Patty,
    giusto lo spirito patriottico e anche aiutare le persone dell'Abruzzo. Non solo giusto, ma indispensabile in questi casi.
    Quello che aggiungo è solo che non devono essere gli unici atteggiamenti in questi momenti, soprattutto non devono essere utilizzati a copertura delle domande che dobbiamo farci. Quello che è accaduto alla città dell'Aquila, a Onna e ad altri paesi farà molto parlare prossimamente.
    Sono crollati edifici pubblici che adesso, frettolosamente, Comuni, Regione e Provincia dicono di non sapere nemmeno essere stati di loro proprietà...
    Difficile da commentare
    un saluto, ciao

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  8. Ciao Marty Martina,
    grazie per il tuo commento; dal primo giorno il mio pensiero è andato ai ragazzi dell'Aquila, sapendo che è una città universitaria e che quindi lì ce ne erano molti.
    Il giorno del terremoto ho cercato su Internet le notizie che li riguardavano, si trovava pochissimo.
    Ho letto cosa aveva detto la studentessa che la notte del terremoto non era andata alla Casa dello Studente, perchè spaventata dalle scosse dei giorni precedenti, e la testimonianza di Lucia, una ragazza scampata ai crolli.
    Ho riportato le sue parole su Twitter nel post del 6 aprile: "Abbiamo sentito come un boato..Siamo riusciti a fuggire...Ho guardato davanti a me e la palazzina di fronte non esisteva più."

    Il giorno successivi ho trovato uno dei pochi blog che riportava l'esperienza diretta di Luca. Scrive un post che si intitola "Cronaca di un terremoto… di un inferno vissuto", se vuoi leggerla l'indirizzo è
    http://www.rosatiluca.it/

    Grazie, ciao

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  9. E si scopre che in edifici crollati è stata usata sabbia di mare!!!!!!!!!!!!
    CI hanno raccontato della furia del terremoto e non ci hanno spiegato che l'Abruzzo, come una parte consistente del Paese, soprattutto nel centro-sud, è seduto su un letto di cemento impastato con sabbia di mare. Imbracato da un'anima di ferro che il sale di quella sabbia si è mangiato con il tempo, rendendolo sottile e fragile come uno stuzzicadenti.
    E ora ricostruiamo!!!!!!!!!!

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  10. @Maurizio
    ho letto anch'io qualcosa in merito a questa scandalosa ipotesi.
    E' difficile immaginare ed accettare l'idea che esiste una speculazione di questo tipo.
    Le immagini che abbiamo visto in questi giorni ci lasciano ammutoliti
    ciao e a presto
    Grazia

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