domenica 31 maggio 2009
Lettere a una sorella


lunedì 25 maggio 2009
Ingiustamente
Questo sentire è presente nei rapporti con le persone, nella nostra vita privata e lavorativa, e nel nostro rapporto con la società: spesso ci capita di vivere situazioni che, prima di tutto, consideriamo ingiuste.
Ingiusta è una istituzione su cui non si può fare affidamento quando abbiamo bisogno, ingiusta è la mancanza o la perdita di lavoro, ingiusto è il parere di un professore nei confronti di nostro figlio, ingiuste sono le tasse che dobbiamo pagare, ingiusta è una malattia che colpisce una persona che amiamo, ingiuste sono le immagini della devastazione della Casa dello Studente dell'Aquila, ingiusti sono i tassi di interessi richiesti dagli istituti bancari ha chi ha perso tutto, ingiuste sono le decisioni positive prese a favore di un concorrente o di un collega, ingiuste sono le condizioni di vita di molte persone...
Qualche volta torniamo indietro nel tempo, ci rivediamo bambini, quando il coetaneo più prepotente distrugge il lavoro a cui abbiamo dedicato tanto impegno e pensiamo che si è comportato ingiustamente....


venerdì 15 maggio 2009
Fermate i Social Network...vorrei scendere!



giovedì 7 maggio 2009
Non pretendete di disegnare il loro futuro
- nel commento al post Globalizzazione e crisi: cambia il significato della festa della Mamma? Maurizio ha ampliato il discorso lì avviato, introducendo questo interessante argomento
- una giovane studentessa, Rossy, mi ha consegnato un testo che ha letto ieri mattina, appuntato in bacheca, in un'aula riservata all'attesa dei ricevimenti del suo Liceo.
Pubblico qui, su invito di Rossy , il testo, moderno ed attuale, scritto più di mille e seicento anni fa.
"L'educazione dei figli è impresa per adulti disposti a una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l'affetto necessario. Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna. Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro: siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani con slancio, anche quando sembrerà che si dimentichino di voi. Non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande non siate voi la zavorra che impedisce loro di volare. Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che decidere bisogna e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è più insopportabile una vita vissuta per niente. Più dei vostri consigli li aiuterà la stima che hanno di voi e che voi avete di loro; più di mille raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso della misura, il dominio della passione, il gusto per le cose belle e l'arte, la forza anche di sorridere. E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato, e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo ingiustamente accusato. I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad uscire di casa, perché ti mette dentro la fiducia in Dio e il gusto di vivere bene".
S. Ambrogio - Vescovo di Milano - IV° secolo dopo Cristo
Tratto da: "Sette dialoghi con Ambrogio, Vescovo di Milano"
(Centro Ambrosiano, 1996)


domenica 3 maggio 2009
Globalizzazione e crisi: cambia il significato della festa della Mamma?
- Così, la globalizzazione dell'informazione ci porta a conoscere, ad esempio, che "il 99% della mortalità materna globale è concentrato nei Paesi poveri, principalmente dell'Africa Subsahariana e dell'Asia meridionale" (Rapporto UNICEF 2009 "La Condizione dell'infanzia nel mondo") .
- E ci fa sapere che "il rischio delle donne in Afghanistan di morire nel corso della vita per cause connesse alla gravidanza o al parto è pari a 1 su 8, il secondo tasso più alto al mondo. In Afghanistan, vi sono più donne che muoiono per queste cause che per qualsiasi altra causa".
- Ci ha mostrato le Madres de Plaza de Mayo che "non podian tener paz" e, con il pensiero rivolto ai loro figli, in Argentina, scrivevano:
“Siamo le madri di quegli uomini e donne che lottavano per un paese più giusto; siamo le madri di quelli che la dittatura chiamava sovversivi; siamo le madri di quei ragazzi che facevano parte delle varie organizzazioni sociali e politiche con ideali di liberazione nazionale e giustizia sociale. Loro diedero la vita per un paese dove non ci fossero bambini affamati, genitori senza lavoro e famiglie costrette a vivere per strada. Siamo le madri dei detenuti scomparsi…Lavorare insieme ai settori più bisognosi significa lavorare con i settori più puniti storicamente, quelli che soffrirono e soffrono carenze di ogni genere"
- Un anno fa, qui da noi, in Italia, abbiamo letto l'appello scritto al Presidente della Repubblica da una giovane donna: "Presidente, ora devo scegliere se essere egoista e portare a termine la mia gravidanza sapendo di non poter garantire al mio piccolo neppure la mera sopravvivenza, oppure andare su quel lettino d'ospedale e lasciare che qualcuno risucchi il mio cuore spezzato dal mio utero sanguinante, dicendo addio a questo figlio che se ne andrà per sempre".
Sì,
vorrei ricordare, con questo post, che essere madre è ancora un mestiere difficile, nel nostro mondo, ai nostri tempi.
Non è solo l'immagine di una rosa donata.

