martedì 15 settembre 2009

Mass media


Mass Media, dal latino all'inglese, ecco un termine che ben rappresenta i due protagonisti, i media e le persone (la massa).
In un'epoca di radicali cambiamenti, il ruolo dei mass media è oggetto di discussioni e critiche e gli operatori della comunicazione sembrano aver dimenticato l'importanza della mediazione nella comunicazione e del significato dei termini "media" ed "informazione".



Giorno dopo giorno, il delicato compito  di mediare in modo equilibrato le notizie, si trasferisce dai media alla massa:  ora sta alle persone trovare il senso di quanto accade, mentre l'informazione - dal latino "dare forma" - appare sempre più una "especie de magma", dove vero e falso si confondono.

Avvenimento dopo avvenimento, il difficile compito di ricercare il senso di quanto accade,  è svolto dalle persone tramite lo scambio di idee e notizie: ora sono le interrelazioni casuali a proporre interpretazioni, mentre i protagonisti dei "media" - figure che erano "in mezzo" tra notizie e pubblico -sembrano spettatori, non più attori, del cambiamento di scena.

Loro, cavalieri inesistenti di un regno dove le regole dell'etica cedono il passo alle regole della pubblicità, si interrogano (e ci interrogano) su temi quali la libertà e la democrazia nel mondo dell'informazione.
Noi, protagonisti tecnologici di un universo dove la fragilità delle emozioni si sostituisce alla freddezza dei fatti, cerchiamo (con scarsi risultati) di comprendere  chi governa  e controlla il nuovo sistema della comunicazione.

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"Mediatore è colui che porta le ragioni dell'uno e dell'altro, e viceversa. E' colui che si fa carico dell'uno e dell'altro, che sa accogliere il senso del loro dire...Mediatore è colui che si assume i rischi di ogni traduzione; tradurre, concretamente, significa andare all'essenziale, cercare il senso di una vicenda in sè e nel contesto, e riferire con parole vive". (*) da "Il lembo del mantello" Carlo Maria Martini - 1991

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