martedì 2 novembre 2010

Noi. Incapaci di sopportare il silenzio e la tristezza.

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Nel mare di parole che ci circondano, qualche giorno fa ho letto una riflessione di Ilvo Diamanti intitolata "Paura del silenzio", nella quale ho trovato molti spunti di meditazione.

Sì, certo! meditazione e riflessione sono parole ormai poco usate, sono atteggiamenti poco usuali.
Eppure, ogni tanto, servono.
Staccare con tutto quello che ci circonda, in particolare con le voci e i rumori che cercano di sommergere i nostri pensieri, ogni tanto, serve.

E in questi giorni che, in fondo, ci riportano al passato e ci spingono verso il futuro - una stagione splendente alle spalle, un nuovo inverno che si avvicina - anch'io mi sono presa qualche settimana di pausa.

Qualche sera ho spento la televisione. Ho sospeso la lettura delle e-mail per qualche giorno, scoprendo che tra le 346  ricevute in pochi giorni, non ce ne era nemmeno una di un amico. Qualche sera non ho acceso il computer e per qualche settimana non ho scritto sul mio blog. Ho riletto Novembre di Pascoli, cercando di sentire nel cuore "del prunalbo l'odorino amaro".
 
Queste notti, nel silenzio, ho ascoltato a lungo le dolci storie che mi raccontavano le mille gocce di pioggia che scendevano.
Cercando di imparare a sopportare il silenzio e la tristezza.
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3 commenti:

  1. Ogni tanto capita di fermarsi per riflettere,
    staccare la spina, e isolarci dal resto del mondo.
    Penso che i tuoi amici e conoscenti più intimi
    sappino del tuo lavoro e di quanto sei presa,
    cosi si dà per scontato che quando non ti fai sentire
    perchè sei super impegnata.
    Invece mai dare nulla per scontato.

    Ben tornata.............

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  2. Sai Maurizio che novembre è un mese particolare...e poi, ogni tanto, riflettere fa davvero bene; ascolto i pensieri e rivedo le persone, con gli occhi della mente - ognuna di loro prende il giusto posto.
    Credo che ognuno di noi abbia molte cose da dire ma, ogni tanto, abbia anche molto da tacere. Grazie del tuo commento dell'altro giorno...:)

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  3. E' necessario che il nostro cuore assorba il silenzio e che il silenzio assorba il nostro cuore e che tutti e due diventino uno.

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