giovedì 12 febbraio 2009

Quale informazione?

La vicenda di Eluana ha aperto un dibattito delicato riguardo la vita, la morte e i valori etico-religiosi.
Con grande fatica, ne abbiamo parlato nel privato; ma anche affrontando l'argomento insieme su People and Dreams, ci siamo interrogati con qualche iniziale difficoltà.
Il tema ci è stato proposto attraverso differenti mezzi di comunicazione (ormai sono tantissimi) e con modalità profondamente diverse rispetto a quelle di qualche tempo fa…
Dunque, quale informazione ieri e quale oggi?
Basta pensare a quando i nostri pensieri venivano scritti su fogli bianchi e le opinioni si scambiavano tra amici, intorno a un tavolo da cucina, per accorgersi di come si sia modificato il modo di comunicare. Si potrebbe credere che i punti di riferimento fossero più certi, ma forse era semplicemente il nostro mondo ad essere più piccolo; così eravamo più sognatori nel confronto con temi meno complessi.
Ora, abbiamo più possibilità di conoscere, leggere, scambiare idee ed informazioni con gli altri; disponiamo di un maggior numero di strumenti, ma non ne abbiamo la completa padronanza.
Spesso, sommersi dalle notizie e "tirati per la giacca" da una parte o dall'altra, ci orientiamo con difficoltà.
Dunque, guardando indietro nel tempo, è inevitabile accorgersi di quanto sia cambiato il modo in cui le informazioni giungono a noi dai “media” e, parallelamente, il nostro accostarci a queste, seguirle e “parteciparvi”…

16 commenti:

  1. Che dire? che al funerale di Eluana c'erano 500 persone ma non c'erano sua madre e suo padre. L'hanno lasciata sola anche nell'ultimo viaggio. Non gli è stato sufficiente lasciarla morie da sola di fame e di sete..... Non ci sono parole
    Patrizia

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  2. Il modo in cui le notizie ci vengono date influisce inevitablimente sul nostro modo di porci rispetto ad esse... E forse, questa possibilità di avere più diffusione e più ampia possibilità di dibattito è un buon modo per saggiare tutte le opinioni e riflettere anche su cose alle quali prima non avevamo pensato...

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  3. @Patrizia
    Mi sembrava che il tuo commento non fosse legato all'argomento del post, ma sbagliavo: ho letto sui giornali la spiegazione di questa scelta e scrivono che è stata presa dalla famiglia per "sfuggire all'assalto mediatico".
    In alcuni casi i mezzi di informazione entrano nella vita delle persone e ne condizionano le scelte,
    ciao e grazie per il commento

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  4. @Veggie
    Credo anch'io che il "modo" influisca;
    ma anche che nel nostro approccio alle notizie sia importante l'atteggiamento critico.
    Intendo dire che non bisogna riceverle supinamente, bensì analizzarle e verificarle. A maggior ragione quando diventano espressione di opinioni...
    Sulla possibilità di dibattere concordo!
    ciao

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  5. Come ha scritto anche Grazia ,molto di ciò che ci sembra abituale è ancora nuovo.
    Non abbiamo avuto il tempo di imparare bene le possibilità e le conseguenze delle risorse di cui disponiamo, oltre a quelle che stiamo scoprendo. Rischiamo di “subire” l’innovazione invece di gestirla come più ci conviene.

    Nella continua rincorsa della fretta, la maggior parte delle persone legge solo i titoli dei giornali, ascolta i telegiornali e non approfondisce la notizia non so quanto la “sovrabbondanza” di informazione e comunicazione
    disponibile abbia aumentato o diminuito la nostra capacità di informarci e di comunicare.

    La verità secondo mè dipende dal desiderio e dalla capacità di ciascuno nel voler comunicare, saper ascoltare, saper distinguere e cercare le informazioni più interessanti e approfondirle

    E se è vero che il progresso sta nell’evoluzione della cultura umana, riscopriamo l’uso della memoria e in caso di dubbio non dimentichiamo il detto "fermati e pensa” è un criterio di buon senso, troppo spesso dimenticato.


    Ricambio i bellissimi auguri alla "Signora "G"

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  6. @Maurizio
    sono arrivata alla domanda Quale informazione? nei giorni successivi alla notizia della morte di Eluana.
    La sera che è avvenuta, ho pensato che quei momenti sarebbero rimasti nella mia memoria, come è capitato, molti anni fa, per la morte di Aldo Moro. Ricordo ancora adesso cosa facevo..era una bellissima giornata di primavera...la politica era lontana dalle mie idee e dalle mie preoccupazioni.
    Ora non potrei dire la stessa cosa, tutto è politica, ma nel caso di Eluana la mia partecipazione è andata principalmente a lei, come essere umano.
    Non so perchè quella sera ho pensato ad Aldo Moro, forse perchè anche quella vicenda era stata preceduta da un lungo periodo di interrogativi pubblici e privati sul valore della vita, forse perchè era un dibattito politico..., ma anche in quel caso, ciò che mi aveva colpito era la sua vicenda di uomo.
    Come ho già avuto modo di dire (e tu hai già risposto) queste vicende vengono sempre strumentalizzate dai media e diventano occasione di formazione di "schieramenti" pro e contro. Ho notato che questa volta si è creata un'altra posizione, che riassumo in "facciamo silenzio". Allora, se i media che a tutto hanno interesse tranne al silenzio, (sarebbe la loro fine) mi sono domandata "come mai questa posizione?"
    Tante volte è davvero utile "fermarsi e pensare",
    ciao

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  7. @Maurizio
    Aggiungo qualche parola sulle differenze tra ieri ed oggi. Nel caso dell'Onorevole Moro le notizie venivano comunicate tramite due mezzi di comunicazione, la stampa e la televisione.
    Nel caso di Eluana si è trattato di notizie "diffuse", non unidirezionali; intendo con una partecipazione "attiva" dei destinatari, tramite commenti su forum, blog, gruppi di discussione e sondaggi.
    A proposito i quest'ultimo strumento vorrei segnalare un caso "curioso". Il Corriere della Sera il 5 febbraio aveva chiesto ai lettori di esprimersi a favore o contro il provvedimento varato dal Governo ed in un primo tempo i risultati erano ampiamente "contro". Domenica 8 febbraio si delineava una situazione di parità. Quindi, cosa fa il Corriere? Toglie il sondaggio, e spiega ai lettori perchè lo fa
    (http://mediablog.corriere.it/2009/02/eluana_e_i_sondaggi_di_corrier.html).

    (Poche ore dopo il Prof. Manheimer comunica che il suo sondaggio dà un risultato di circa 50% pro e 50% contro..)

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  8. Rispetto al passato, l'informazione che riceviamo è enormemente aumentata, ma non so fino a che punto questo costituisca un vantaggio per l'individuo. Quand'ero bambina, negli anni sessanta, mio padre leggeva il giornale al mattino e guardava un telegiornale alla sera, ascoltava occasionalmente qualche notiziario alla radio e tutto ciò era più che sufficiente ad appagare il bisogno di informazione. Oggi siamo sommersi da un flusso di informazioni pressochè costante nell'arco della giornata attraverso mille canali differenti, dalla stampa alla tv, da internet alla radio, tutti smaniosi di aggiornarci "in tempo reale"...ma ne abbiamo davvero così tanto bisogno?
    Mi spiego: ho spesso l'impressione che buona parte del flusso di notizie che sono costretta bene o male o recepire sia del tutto superfluo, perchè onestamente potrei vivere benissimo anche senza sapere che un traghetto è affondato in un lontano fiume indocinese causando un centinaio di morti o che un rapinatore ha assalito una bottega di un villaggio del Kentucky sparando al proprietario.
    Molte notizie trasmesse non mi sembrano né buone né catttive ma semplicemente inutili, superflue.
    Altre, invece, decisamente cattive, come nl caso del bombardamento mediatico attorno a Eluana.
    Enrico Mentana ha dato le dimissioni sdegnato prchè non avevano concesso la diretta televisiva alla sua trasmissione giornalistica sul "caso", lasciando la rete al Grande Fratello: ecco, io personalmente non guarderei il Grande Fratello neanche sotto tortura, però quella sera capisco che una buona fetta degli italiani non ne potesse più di sentir parlare del caso di Eluana Englaro, che riempiva i notiziari da settimane, e preferisse il Grande Fratello a dei vuoti dibattiti fra insulsi giornalisti o altri personaggi sui perchè della sua morte.
    Annamaria

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  9. @Grazia
    Se siamo il il terzultimo paese in Europa dove si leggono di meno i giornali "prima del Portagallo e la Grecia" un motivo ci sarà.

    Ho letto le motivazioni del Corriere della Sera e
    mi sono sembrate per lo meno fantasiose.

    E lo Stato "noi" dà un finanziamento complessivo di oltre 6 milioni di Euro ogni anno!!!! finanziamento che arriva a giornali veri e a molti giornali quasi inesistenti.

    "fermatevi e pensate”

    @Annamaria

    Se uno voleva seguire il "caso Eluana" c'erano tante altre reti televisive che lo trasmettevano
    vedi esempio Porta Porta "che comunque è stato sconfitto come ascolti da X-Factor"

    Mi chiedo perchè Mentana si sia spinto fino a questo punto.
    Poteva condurre il suo Matrix al termine del Grande Fratello senza alimentare polemiche.

    Come scrivi "forse" la gente era stanca di essere strumentalizzata, si era stancata ogni giorno di sentire gente che proponeva cosa fare della sua vita,senza essere partecipe nelle discussioni.

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  10. @Annamaria

    L'aumento delle informaizioni rispetto al passato pone il problema su come orientarsi, un po' come quando si cerca qualcosa sulla Rete: molti sono gli inviti e gli stimoli e spesso si va "da un'altra parte".
    A proposito delle notizie in "tempo reale" ieri ho letto una intervista al filosofo e urbanista Paul Virilio; ne riporto un brevissimo brano: «..oggi la città è posta dinanzi al­la prospettiva del tempo reale, ov­vero l’immediatezza e l’ubiquità...cambia dunque il rapporto verso la realtà.»
    Entrare in contatto con molteplici realtà, non tutte di nostro interesse, dovrebbe portare a valutarne l'utilità, cosa che però non sempre avviene.

    Sui bombardamenti mediatici vorrei aggiungere una considerazione: così come arrivano improvvisi e violenti, altrettanto bruscamente si interrompono, subito rivolti alla notizia più nuova...

    Grazie per il tuo contributo, a presto

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  11. Si parla molto di partecipazione, ma i giovani come vedono la comunicazione?

    Ho chiesto alla mia giovane figlia - quasi 18 anni - e le sue risposte, un pò scanzonate, si riassumono così: viviamo nel guscio di casa nostra...di qualcosa parleranno a cena i nostri genitori...a scuola ogni tanto si discute...

    Mi sono fatta l'idea che non amino molto la carta stampata, danno poco peso ai telegiornali, Internet è un mondo di immediatezza e la comunicazione come la intendiamo noi, per loro non è un problema...

    Propongo il parere di Gianni Bianco, giornalista di Primo Piano (TG3), che non si discosta molto dall'idea che mi sono fatta in merito:

    "C’è un grande feeling con alcuni mezzi, apatia o disinteresse per molti altri. E’ questa la prima generazione che ha una competenza tecnica superiore a quella dei propri genitori. Messaggiare, downloadare, forwadare. E poi mp3, blog, chat, ipod, second life, you tube. C’è tutto un mondo che i ragazzi frequentano e che tiene fuori dalla porta i più grandi. In questo campo i ragazzi usano i media con grande efficacia e competenza. Non altrettanto fanno con altri mezzi, considerati sorpassati. Sono in fuga dai telegiornali, non li guardano più, non leggono quotidiani, tutt’al più si informano su internet. Questo credo sia il punto dolente: sono distanti da quel che avviene attorno a loro, alla lunga crescono perdendosi per strada un pezzo di mondo."

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  12. Non sono del tutto d'accordo riguardo ai giovani. Io ho due figli e vedo che reagiscono in modo diverso. Mia figlia di 21 anni legge raramente i quotidiani e ha un certo "rigetto" verso le informazioni", anche se poi è sempre in internet e legge i settimanali, si informa in modo selettivo sugli argomenti che preferisce (sui film sa tutto, la moda la segue, di libri ne legge più di me anche "tosti" e all'università studia con profitto economia dei beni culturali), mentre il maschio di 15 anni il quotidiano lo legge sempre, magari partendo dalla pagina dello sport ma poi passando al resto, e segue con più attenzione anche il telegiornale.
    Annamaria

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  13. Anch’io, come Annamaria, ho avuto la percezione che da parte dei giovani c'è una forma di rigetto verso l'informazione, principalmente verso i mezzi tradizionali.
    Esclusi, ovviamente, i testi scolastici…
    Oggi informazione e comunicazione sono diventate una parola unica e il più diffuso strumento tra i ragazzi è senz’altro il cellulare: per il suo utilizzo hanno inventato un nuovo linguaggio, lo “short message”, uno stile a metà fra scritto e parlato, un gergo in continua evoluzione.
    Con il cellulare si scambiano le informazioni, relazionano ed affermano la loro presenza nella vita degli altri.
    Una vera rivoluzione.…assai sottovalutata...

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  14. Non usano solo il cellulare, ma tutte le forme di messaggeria istantanea in rete, da msn a windows live messenger, a facebook (oltretutto per loro più economiche).
    Sì, forse sarebbe anche ora che un po' di gente si aggiornasse su certi argomenti...
    Annamaria

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  15. consiglio a tutti una lettura interessantissima e pertinente su questo argomento "DIVERTIRSI DA MORIRE" di Neil Postman.... scritto nel 1985!!!!! eppure è l'esatta fotografia di ciò che ci sta succedendo... ovvero in un brevissimo sunto siamo così bombardati da migliaia e migliaia di notizie che ormai tutto ci scivola addosso, con l'effetto di rendere "inutile e dannosa" tutta questa "sapienza"..... per quanto riguarda il mio parere in merito sto diventando sempre più insofferente per il modo con il quale l'informazione soprattutto televisiva , ci viene propinata.... la notizia viene sviscerata in ogni suo dettaglio compreso il più insignificante,offendendo il più delle volte le persone interessate ad essa...un esempio su tutti... la fine della principessa Diana. Ma quanto hanno scritto,riportato ,detto e fatto vedere su quell'incidente... quante storie create intorno alla vicenda solo per soddisfare la morbosa curiosità di certe persone.... io proporrei un'informazione scarna essenziale utile e soprattutto VERA !! finiamola con giornalisti che vanno a cercare il pettegolezzo anche nelle occasioni pù drammatiche... di Eluana è stato raccontato tutto anche cose che nulla avevano a che vedere con il suo dramma.... e del delitto di Erba??? e di cogne ,di garlasco...di meredith.... che schifo di notizie hanno avuto il coraggio di trasmettere.......... non oso nemmeno fare esempi se avete buona memoria credo siate scandalizzati anche voi.... del resto se anche nei collegamenti che illustrano catastrofi, incendi,incidenti terribili troviamo sempre il deficiente che saluta o la sfilza di persone che si mettono in posa dietro al cronista per far sì di poter apparire 10 secondi in TV.... ed ora quel silenzio su Eluana è così dolce.... forse riuscirà a riposare, lontana da questo mondo che le ha fatto tanto chiasso attorno non tanto per il suo bene ma per avere l'audience più alto......

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  16. Una bellissima proposta! il libro da te suggerito aveva davvero anticipato i tempi…
    Neil Postman confrontava la visione di Orwell con quella di Huxley: la prima ci vedeva in balia di un dittatore, il Grande Fratello, mentre la seconda immaginava un mondo popolato da persone felici , liberate, per mezzo delle tecnologia, dalla fatica di pensare. Sosteneva che il futuro sarebbe stato quello descritto da Huxley ed in particolare si riferiva alla televisione che avrebbe portato al declino della cultura.
    Le sue previsioni si sono avverate, per fortuna non tutte…
    Per quanto riguarda la morbosità dell'informazione, concordo, ma spesso è il pubblico a desiderarla, premiando le trasmissioni con alti ascolti.
    Non mi trovi d'accordo invece sul silenzio, in generale, non solo su Eluana, anche se è stato ed è un argomento difficile per tutti...
    ciao

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