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venerdì 28 agosto 2009

Esorcismi moderni

Strana epoca la nostra.

Esorcizziamo le paure con sigle impersonali, così chiamiamo H1N1 il virus mutante dell’influenza suina; umanizziamo un fenomeno incontrollabile come un uragano dandogli il nome Katrina; utilizziamo modi di dire che sfumano il senso degli avvenimenti della nostra vita e, se dobbiamo descrivere la morte di una persona cara, diciamo che “ci ha lasciato”; di recente, per rappresentare il farmaco antiormonale che spegne la vita dell’embrione nel ventre materno, è stata creata una sigla alfanumerica, RU486.

Se è vero che lettere e numeri combinati possono rendere leggera e meno reale la percezione di situazioni intime e dolorose, è anche vero che non riescono comunque a tradurre il mistero in esse contenuto, il significato profondo della vita e della morte.


 
Senza che ce ne rendiamo conto, sotto il sottile strato di parole, cresce un senso di naturale indifferenza, un mutamento insidioso che modifica lentamente il nostro modo di pensare, sostituendo i sentimenti con immagini rassicuranti.


E’ un rito che non ci proteggerà a lungo, dietro RU486 si intravedono sguardi di donne, uomini e bambini.


(immagine dal sito http://www.nasa.com/  Hurricane Katrina)