I brani musicali sono un mezzo di comunicazione, sono forma espressiva, vanno ascoltati, interpretati e discussi. I giovani, utilizzando l’inglese come lingua di confronto, trasformano una canzone in icona, rendono "Viva la Vida" una candidata perfetta all'elezione di rappresentante dei loro sentimenti.
Ambientata in un passato remoto, usa metafore e simboli legati a tradizioni comuni, viene riconosciuta in epoche diverse, in paesi diversi, unisce l’immagine della copertina e del video al titolo - la frase scritta nel quadro che Frida Kahlo ha dipinto otto giorni prima di morire, colpita da mali fisici ma non domata - che insieme rappresentano la lotta di ogni giorno contro i mali del nostro tempo.
Questo l'avvio, accompagnato dai violini:
“I used to rule the world, - Io dominavo il mondo
I used = quello che si faceva una volta (ed ora non si fa più)
Now in the morning I sleep alone - Sweep the streets I used to own – Ora al mattino dormo da solo - spazzo le strade che una volta erano mie.”
Questo l'avvio, accompagnato dai violini:
“I used to rule the world, - Io dominavo il mondo
I used = quello che si faceva una volta (ed ora non si fa più)
Now in the morning I sleep alone - Sweep the streets I used to own – Ora al mattino dormo da solo - spazzo le strade che una volta erano mie.”
I giovani non si limitano a commentare la musicalità del pezzo e il significato del testo: spaziano dall’interpretazione dei simboli (cristiani, cattolici, romani) , all’identificazione dei personaggi (da Napoleone a Bush, con faccine elettroniche sorridenti), fino ai riferimenti storici (dall’impero romano alla rivoluzione francese).
Scrivono, proviamo a leggerli qualche volta. Per loro trionfo e caduta sono eventi scontati, passato e presente si sovrappongono, loro ci presentano visioni e interpretazioni diverse e nuove di quanto accade nel mondo in questi giorni.
I giovani guardano già avanti, Viva la Vida - http://www.coldplay.com/vivavideo1.php
(Immagine: La Libertà che guida il popolo - Eugène Delacroix)
Ecco il testo tradotto dell'intera canzone
RispondiEliminaI mari si innanzavano quando impartivo la mia parola
Ora dormo solo nel mattino
Spazzo le strade che ero solito possedere.
Ero solito lanciare il dado.
Avvertire la paura negli occhi dei miei nemici
Stare ad ascoltare con quanta voglia la folla voleva cantare
Il vecchio re è morto, lunga vita al re!"
Per un minuto ressi la chiave
successivamente i muri furono chiusi su di me
e ho scoperto che i miei castelli erano posti
su pilastri di sale e pilastri di sabbia
Odo le campane di Gerusalemme
I cori della cavalleria romana stanno cantando
Sii il mio specchio, sii la mia spada il mio scudo.
I miei missionari in terra straniera
Per qualche ragione che non riesco a spiegare
Una volta che tu saprai che non vi fu mai, mai una parola onesta
Quel momento è quando io dominavo il mondo.
Vi fu un vento folle e selvaggio
Che fece cadere le porte per farmi entrare
Finestre rotte e il suono dei tamburi
Il popolo non riusciva a credere cosa stessi diventando
I Rivoluzionari aspettano
La mia testa su un piatto d’argento
( sono) solo un pupazzo su un sottile filo Oh chi volle mai essere re?
Odo le campane di Gerusalemme che stanno suonando.
I cori della cavalleria romana stanno cantando
Sii il mio specchio, la mia spada il mio scudo.
I miei missionari in suolo straniero
Per alcune ragioni che non riesco a spiegare
So che San Pietro non chiamerà il mio nome
Mai ( dissi) una parola onesta
E questo fu quando governai il mondo
leggendo queste frasi ognuno può interpretare la canzone come vuole,
RispondiEliminacome dice pheqof si scorge riferimenti dall’impero romano alla rivoluzione francese,
comunque io non ci ho capito nulla
tranne la metafora che anche i più potenti possono cadere in disgrazia, non trovo altre idiologie "sarà perchè sono un pò anziano"
mi sorge un dubbio scusate "la mia ignoranza" non sono state messe li solo per fare rima?
in effetti in inglese la musicalità e bellissima provate a cantarla in italiano.
commenti di come interpretare la canzone sono graditi