sabato 7 febbraio 2009

Tre parole per Eluana: amore, diritti e doveri

(In questi giorni sono arrivati molti commenti (e tante e-mail) al post pubblicato 15 giorni fa "Se dovesse capitare, spero ci sia qualcuno di buon cuore..." .

Adesso che questo tema così "privato" si è spostato sul piano politico, vorrei con questo post portarlo nel suo giusto ambito, quello che attiene la sfera personale: non con inutili espressioni di sentimenti, ma con la testimonianza di una mamma che ha vissuto e vive una dolorosa esperienza in prima persona.



Il post di oggi sono le sue parole, così come sono state da lei scritte).

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La cosa più difficile, ma necessaria è amare la vita, amarla anche nella sofferenza. Perché la vita è tutto, la vita è Dio. Amare la vita è amare Dio” (Tolstoj)

Carissima pheqof,
stiamo vivendo in diretta una “tragedia” che continuamente ci viene riproposta da tutti i mezzi di comunicazione.
Sarebbe meglio scendesse “silenzio” su questa situazione che sembra abbia già un finale scontato.
Io personalmente assisto indignata a questa decisione di sopprimere una “vita” che non ci appartiene (per me che ho fede: appartiene a Dio); una vita che per la maggior parte dei ben pensanti non “vale nulla”.
Soffre – non soffre? Comprende – non comprende? etc…
Chi crediamo di essere?
Se siamo veri genitori abbiamo il compito, il dovere di assistere e accompagnare con amore i nostri figli nella gioia, ma soprattutto nel dolore, non abbiamo il compito di sopprimere.
Quando le nostre forze o mancanza di coraggio non ci permettono più di continuare a…”vedere”… lasciamo che altri Angeli proseguano il nostro vegliare che si è fatto fragile di fronte alla…sofferenza.
E questo è un grande e sofferto “atto d’amore”.
Mi sono permessa di scrivere ciò, perché sono mamma che per 30 anni ha vissuto 24 ore su 24 con una figlia ammalata psichica gravissima e che ora da 7 anni seguo in istituto: e cosa vedo? Madre e padri che accudiscono “gli ultimi” che soffrono tanto e tanto! Rarissime volte possiamo accarezzarli ma assistiamo impotenti quando in crisi li vediamo legati o chiusi in camera di sicurezza… e soli!
Dove vado io e mio marito ci sono mille ammalati non più gestibili in famiglia.
Quanti genitori sono in queste nostre condizioni! Eppure siamo sempre lì a fianco di tanto dolore. Ma quanto Amore! Ma quanta gioia quando puoi sfiorare con tenerezza l’”Amore puro” .
Mai pensato di cercare una struttura compiacente (in questi casi, anche a volerlo, non ci sarebbe!) che metta fine a una “vita” che amiamo.
signora “G”
(Questa testimonianza si aggiunge a quella segnalata ieri da Maurizio di Salvatore Crisafulli: loro sono persone che esistono e che si confrontano con questi temi ogni giorno.)


17 commenti:

  1. Ribadisco quello che ho già scritto in altro commento e che è mia convinzione: prima verrà approvata anche in Otalia la possibilità di redigere "living will", e meglio sarà...
    Detto questo, una considerazione prettamente personale...
    Se la decisione finale è quella d'interrompere la sua vita, allora che venga fatto in maniera civile: una puntura e via. Quello che stanno facendo è uno stillicidio bello e buono. Se tanto il risultato finale dev'essere la morte, perchè non dargliela subito?

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  2. mi sembra di vivere in un altro mondo... quello che sta succedendo a Eluana non ha nulla a che fare con persone che hanno problemi diversi... Eluana non sta "vivendo" io vorrei morire se fossi nelle sue condizioni ... anzi ho paura che se dovessi trovarmi in un letto incapace ci sarà qualcuno che vorrà tenermi in vita.... in un letto fermo immobile senza potersi alzare,senza potersi muovere,senza poter sorridere,senza poter baciare,amare,mangiare... SENZA POTER VIVERE!!ma cosa è la vita?? ipocriti!!i nostri genitori anziani che ci chiedono ...-cosa ci sto a fare qui?? ascoltiamo loro,ascoltiamo i poveri,gli emarginati, i diversi, i disabili........ ora tutta l'ITALIA vuole salvare Eluana... ma Eluana vuole "vivere" così?? io non voglio più far parte di questo "scambio di opinioni" scusate facciamo troppa confusione su cosa è giusto per noi e ci dimentichiamo degli altri

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  3. @luciano
    Non deve abbandonare questo scambio di opinioni, è un mezzo per esprimere i nostri pareri in maniera pacata e diversificata,
    non è possibile che tutti la pensino allo stesso modo, "che mondo sarebbe" ognuno di noi porta le sue conoscenze ed esperienze e le pone al servizio degli altri in modo che ognuno possa ampliare i propi orizzonti
    di conoscenza e di .. saggezza,

    Le nostre vite sono così intrise di contraddizioni, di ovvietà, di certezze e di speranze che non siamo quasi più capaci di confrontarci senza pregiudizi

    Mai come oggi, l'umanità rischia di sprofondare in un baratro senza ritorno, e senza speranza,
    ma le cose migliori dell'essere umano escono nei momenti più buii
    solo sull'orlo del baratro siamo disposti a cambiare,

    Riporto una frase letta da qualche parte;
    Regala un sorriso che abbia il sapore del perdono, un sorriso che sappia infondere un po' di pace e di speranza nei cuori di questa umanità dilaniata dal proprio egoismo

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  4. @Veggie
    Hai detto due cose molto importanti.
    La prima riguarda la legge sul testamento biologico che oggi in Italia non c'è.
    E la seconda sul modo: se qualcuno decide di scegliere, occorre trovare un modo, che tu definisci "civile", io vorrei aggiungere un altro aggettivo "umano" perchè stiamo parlando di persone come noi, anzi più di noi... mi spiego, una figlia o un figlio sono "più di noi".

    Approfitto del tuo commento per spiegare meglio il tema proposto: la vicenda di Eluana ha posto alle nostre coscienze molte domande che si sono presentate con grande irruenza anche nelle famiglie di coloro che convivono con questi problemi e con le scelte che hanno fatto e che devono fare - ogni giorno.
    Ho proposto un post dedicato ai componenti di queste famiglie che non hanno posizioni teoriche, che non esprimono opinioni su casi lontani, ma che vivono quotidianamente le difficili scelte che hanno fatto per le persone che amano.

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  5. @Luciano
    credo che questo caso abbia turbato le coscienze ponendo molti interrogativi: dove comincia e dove finisce il diritto alla vita, cosa si intende per vita, chi sceglie, in quale modo...
    Anch'io - forse - vorrei morire, se fossi in quelle condizioni. Ma se si trattasse di una persona cara, non riesco proprio ad avere certezze.
    Ho scelto tre parole simboliche per questa vicenda: amore, diritti, doveri.
    L'amore, quello che si prova per la persona colpita, un sentimento con quale ci si deve confrontare in certi momenti. Dico confrontare perchè diamo molto per scontato ma l'amore presenta prina o dopo un conto duro da pagare.
    I diritti delle persone che non possono scegliere, perchè non dobbiamo dimenticare che i diritti - se esistono - sono per tutti. E per ultimo, non ultimi, i doveri di chi può fare, di chi può scegliere - in questo caso penso in particolare modo ai genitori e ai medici.

    Con questo post volevo proporre la realtà, le persone che vivono queste tre parole ogni giorno. Non credo sia un compito semplice, non so cosa farei io, ma so cosa non farei, non sceglierei mai di togliere l'acqua e il cibo a un'altra persona.
    Oggi sul post "Se dovesse capitare, spero ci sia qualcuno di buon cuore..." è arrivato un commento - di Francesco - se vuoi leggilo, scrive fra le altre cose: "Vorrei essere certo come lo siete voi che se magari avrò un figlio, e se questo sarà così sfortunato io sarò capace di accudirlo fino al mio ultimo giorno..
    Mi chiedo come fate?"
    Mi sembra una buona domanda per questo post...

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  6. Leggo e medito con grande interesse ed emozione tutti i commenti scritti.
    Vedo che l'interesse è molto coinvolgente e ognuno esprime in libertà il proprio sentimento. Tanto per fare un piccolo esempio: mi commuove e ammiro la saggezza di Maurizio, l'impetuosità e un pò di egoismo da parte di Luciano, la tenerezza di Veggi, la domanda intelligente e profonda di Francesco, etc...
    Vedi pheqof, non sono parole vane, non sono scambi di opinioni: è coraggio di dire ciò che il nostro cuore sente di fronte a una "situazione scomoda" . Facile dire..."se capitasse a me?"...Purtroppo dobbiamo dire "può capitare a me"... La diversità è quel piccolo se...
    Chissà se " Eluana" e le tante "Eluane" nascoste riescono ad insegnarci che l'unica realtà certa è amare la vita e cercare di farla amare e difenderla nell'attimo che stiamo vivendo. L'attimo dopo, se c'è, lasciamolo in mano a Dio o agli dèi.
    signora"G"

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  7. .. non lascerei in mano a dio o agli dei nulla di quello che succede su questa terra.... noi solamente noi siamo i responsabili di quello che avviene.... è troppo comodo affidarsi a una entità superiore...come vorrei sbagliarmi...ma quante ingiustizie .. quanti soprusi.. quante falsità... quanta ipocrisia... cosa è la vita se non aiutarsi in un cammino "comune"... siamo troppo lontani da questa idea ognuno ha il suo credo la sua religione la sua politica la sua idea.... siamo così chiusi nelle nostre "stanze" da non riuscire a trovare il modo di aiutarci...di aiutarti ...scusami.. scusaci eluana solo questo mi sento di dire

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  8. Finalmente Eluana è diventata un angelo. Chissà ... io credo che sia giusto così, che se ne sia andata. E' inutile che continuavano a farci vedere le foto di quando era Eluana. Credo che adesso non fosse più così e penso anche che fosse stanca di stare su questa terra perchè non è così che si vive. Non così ....

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  9. @Luciano

    "Siamo tutti in uno stagno, ma qualcuno guarda le stelle" (Oscar Wilde)

    Il tuo scritto provoca in me una reazione e un sentimento...
    Una reazione alle tue parole che esprimono una "nostra responsabilità assoluta di quello che ci avviene"!!! ...anche alcune malattie?
    Un sentimento di affetto perché mi pare intuire -forse, mi auguro di sbagliare - un cuore amareggiato, nulla speranza, poca luce.
    Non voglio fare un elaborato di filosofia, di teologia o di tant'altro: voglio solo dirti che non sempre è così"comodo affidarsi a una entità superiore".
    (è solo questione di una ricerca continua di fede).
    La vita, da sempre, ha un lato positivo e uno negativo: bene - male ; vita - morte ; lealtà - falsità, etc...!
    Io sono donna di fede e di speranza e vedo anche l'altro lato della vita: quello positivo. Quante persone hanno le loro "stanze" aperte!
    Coraggio Luciano!!! "carpe dièm...panta rèi" (cogli l'attimo...tutto scorre) e sii luminoso per chi ti è vicino.
    Scusa per la confidenza

    Signora "G"

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  10. signora g.... sai quanto ti voglio bene... sicuramente non sono riuscito a spiegare quello che voleva essere una denuncia.... l'essere umano si merita tutto quello che sta per accadere e che accadrà.... amo la vita, qst vita, la nostra vita,la mia vita ed è per questo che non trovo giusto ci sia un aiuto "divino"... non lo meritiamo.. abbiamo troppi peccati da farci perdonare.. amiamo il denaro sopra a ogni cosa... il profitto... ora è arrivato l'apparire ... l'essere... non tanto per quello che si fa in positivo per gli altri, ma solo perchè, quello che si fa ,sia visibile agli altri.... la storia di eluana è la normale" conclusione di una tristissima avventura dei nostri tempi……. riflettiamo ... quanti giorni settimane mesi anni sono passati con lei giacente in un letto….... e ora nell'ultimo mese tutto ad un tratto , tutti si interessano a lei... e prima... quante eluana e quanti genitori aspettano un aiuto da noi.... il dramma è immenso e il dolore è straziante quando è immediato... ma quando si protrae.. ?quando è infinito.. ? quando non si consuma in uno schianto seguito dalla morte..?. da un infarto che spezza il cuore...? quando vedi morire lentamente una persona a cui vorresti poter dare la tua vita.... ecco che ti rendi conto di essere solo... poi dopo anni e anni tutti si appropriano del tuo dolore... devi fare così, non devi fare così..... se ancora scrivo è perchè ho speranza e luce.... continuerò ad averla… penso ci sia tantissima gente che la pensa come me… è solo per questo motivo che nonostante tutto riusciamo a continuare a vivere.. tutti voi che siete intervenuti avete la mia stima perché i temi e le problematiche affrontate testimoniano quanto siete interessati a questi problemi… potremo avere opinioni diverse… ma le spalle .. le nostre spalle hanno ancora la forza di reggere questo mondo…….. facciamoci forza..

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  11. @signora "G"
    ho letto con molta commozione la tua email inserita da Grazia nel blog. ti ringrazio per le cortesi parole ma
    sono io che ammiro il tuo coraggio, il tuo sacrificio e il tuo amore.

    Per chi pensa che Eluana non fosse viva pensi cosa è riuscita a fare
    dal suo letto ;
    farsi amare da tante persone in tanti modi diversi : chi con il cuore, chi con la fede, chi con la ragione.
    E riuscita a smuovere magistrati ,ministri,operai,casalinghe,madri e padri,tutti.
    E riuscita a farci riflettere "cosa rara in questo periodo"
    dal suo letto ha raggiunto ognuno di noi.
    Ora riposa in pace

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  12. ..dopo il "ciao" che ho messo la sera in cui Eluana se ne è andata - non sentivo di esprimere altro - scrivo ancora una piccola cosa che riguarda l'amore.
    Non posso addentrarmi nella mente di un padre. Mentre mi sono interrogata sulla figura della mamma (in quella è più semplice per una donna identificarsi) e l’ho vista incorniciata da un vuoto incolmabile, il silenzio.
    Un silenzio che ha generato silenzi - le mamme godono sempre di una istintiva solidarietà - ma che ha sicuramente un valore che non conosciamo, il tempo forse potrà spiegarlo.

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  13. @Maurizio
    “Carissimo" Maurizio, solo ora leggo (ieri ero in gita in ospedale!) lo scritto inviatomi e mi sento onorata per le parole brevi, ma intense che mi hai rivolto in merito alla e-mail inserita da pheqof sulla mia testimonianza.
    Non mi è stato facile mettermi allo "specchio" soprattutto quando di regola ascolto gli altri.
    Forse non sono riuscita ad esprimermi bene, ma costato che la "famiglia pheqof" affronta anche temi scomodi.
    Come al solito, non avevo dubbi, hai centrato anche il tema di FARSI AMARE in tanti modi diversi. E' più facile amare che farsi amare. Ma viene il momento che tutti , nessuno escluso, deve accettare e scoprire che quando ami, ci può essere un ...momento...di difficoltà...dove devi imparare a lasciarti amare( pur nei svariati modi).
    Vorrei porre una domanda a tutte le persone che leggeranno questa e-mail: quale differenza c'è tra " parlare D'amore" e "parlare L'amore"?
    Credo che le risposte sarebbero significative e forse in queste differenza di espressioni ci sarebbe il risultato di dare una diversa interpretazione al senso della nostra vita.
    Trovo doveroso esprimere perchè mi definisco persona di fede e di speranza, e come scrive pheqof" Signora G "( gioia); sto sperimentando su me stessa, da sette anni, la bellezza di vivere attimo per attimo la vita. Sono una delle tante persone affette, prima, da un sarcoma,(diagnosi: tre mesi di vita) poi, da un tumore maligno e poi da un recente infarto. Il Primario è Lui. Non perchè siamo credenti abbiamo l'esclusione dalla sofferenza,anzi, potrei dire l'opposto! C'è solo una grande differenza: non mi sono mai sentita sola e non mi sento sola, ho sempre sentito e sento a fianco quel Qualcuno, che per me è il Padre.
    Scusa Maurizio di questa con-divisione, ma desidererei riuscire a scuotere un pochino quel nauseante senso di tristezza e di scoraggiamento che pervade un po' tutti...
    Rispettiamo la nostra vita e quella degli altri, amiamo la vita, ma soprattutto amiamoci noi. Diciamo oggi "ti voglio bene"; domani potremmo non poterlo più dire.
    Ed io ti voglio bene Maurizio, vi voglio bene carissimi amici di pheqof, ti voglio bene pheqof, ma voglio bene anche a coloro che credendo di farmi del bene mi hanno fatto del male.
    A presto
    signora "G"

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  14. @Signora "G"
    Al centro del tuo commento c'è una domanda, un sottile raggio di luce in una stanza: Parlare d'amore e Parlare l'amore.
    Possiamo azzardarci a dire che siamo tutti capaci di parlare d'amore a qualcuno...forse meno di parlare del significato profondo di questa parola.
    Mi sembra che il silenzio di Eluana, il cui senso interiore non abbiamo potuto conoscere, abbia posto la domanda che tu hai così ben espresso...
    Grazie

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  15. Qualche anno fa, a Cambridge, passava uno scarabocchio umano, Stephen Hawking (quello dei buchi neri), un genio accartocciato in carrozzella. Uno studente sospirò: “Meglio la morte che vivere come quello”. Ma sul serio, idiota? Si dicono tante sciocchezze, poi uno ci ripensa.

    Certo quello che è successo pone molti interrogativi, non ultimo sui fini di chi non ha esitato a sopprimere una persona gravemente disabile di FAME E DI SETE.

    In un blog de Il Giornale una frequentatrice ha postato:
    "Questi pazzi ci stanno preparando l’inferno, mi hanno scritto diverse e-mail chiedendo di fare parte di un gruppo per fare smettere le cure ai disabili gravi (una delle e-mail è di una ex infermiera) perchè vengono curati tutti e secondo loro tenuti in vita solo per fare piacere alla Chiesa, e trovano normale funzione dei magistrati decidere se e quando e come curare ,”per assicurare la legalità”, credevo ad uno scherzo, ma pare di no."

    Non penso bene di Beppino Englaro e dei suoi amici radicali.

    Per me è chiaro che Eluana è stata usata per creare un caso, ma mi ha colpito come sia passato relativamente in secondo piano il modo con cui ci si è arrivati. Tanti si sono messi immediatamente a straparlare di diritti e a sponsorizzare l'eutanasia mentre le testimonianze su una chiara e reale volontà di Eluana non erano univoche.
    Tra l'altro l'alimentazione non è considerata trattamento sanitario.

    Far morire una persona di fame e di sete per via giudiziaria, a nome del popolo italiano, è pur sempre un fatto che stravolge la nostra civiltà millenaria e persino il nostro modo di stare insieme.
    Saluti.

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  16. @Lucetta
    due note al tuo commento.
    La prima: Stephen Hawking ci presenta un esempio di vita "speciale": colpito da una malattia che lo ha portato nel corso degli anni ad una immobilità quasi totale, ha studiato e fatto ricerca sui misteri dell'universo, fino ad arrivare ad occupare la cattedra che era stata di Isaac Newton...

    Una qualità di vita inferiore? è un'opinione del tutto relativa.

    La seconda: l'altro giorno ho letto lo scritto inviato dopo la morte di Eluana dai genitori di Terri Schiavo a Beppino Englaro.
    In un passaggio della lettera invitano ad una riflessione che va oltre il caso delle loro figlie:
    "Una cosa che sappiamo è che la questione non muore con Terri o Eluana, perché ci sono decine di migliaia di persone che vivono con lo stesso tipo di infermità. E le loro vite sono estremamente vulnerabili al crescente pregiudizio contro chi soffre di una infermità cognitiva."

    Un saluto a te e grazie per il tuo intervento

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