martedì 7 ottobre 2008

Elogio della Privacy

Son sempre i migliori quelli che se ne vanno, quando abbiamo cominciato ad apprezzarla, ci aveva lasciati.
L'avevo incontrata qualche volta,: piuttosto riservata - assomigliava vagamente a una sua coetanea, la libertà - ma molto amata. Ancora oggi nella nostra comunità vi sono suoi paladini, difensori, garanti, tutori, anche protettori (con ciò non vorrei confondere).
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Acconsente? è la solita domanda accanto alla quale devi porre una piccola crocetta, puoi anche non metterla ma se non lo fai, non ti viene dato nulla, nemmeno un numero di telefono, una e-mail, un'assicurazione obbligatoria (dolce contrasto), una fattura, persino il dentista non mi toglie più una carie.
Così acconsento, va bene firmo, se passa troppo tempo mi devono strappare il dente, così acconsento.

In sintesi: definizione di uno stato a cui hai diritto ma che ti viene tolto per garantirtene il possesso.
Altre definizioni sono gradite.

(Immagine: Pandora, John William Waterhouse)

4 commenti:

  1. Credo che la normativa vigente sulla privacy sia una delle leggi più inutili che siano state promulgate negli ultimi anni. I nostri dati vengono tranquillamente manipolati da chiunque, ma in compenso sono state tagliate intere foreste di alberi per produrre le montagne di carte che ci fanno compilare del tutto inutilmente in ossequio a questa legge.

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  2. In tema di privacy & manipolazione dei dati: l'ultimo thriller di Jeffery Deaver "La finestra rotta".

    Il concetto nel libro e' un po' esasperato ... ma RENDE BENE L'IDEA! Inquietante!!!!!

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  3. @Carol
    "La finestra rotta" è un'icona perfetta di violazione della privacy. In questo libro la caratteristica "inquietante" dell'assassino non è di essere un killer e uccidere, ma di conoscere tutto delle sue vittime e degli innocenti che riesce a far incolpare dei suoi delitti.

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  4. @Annamaria
    E' un risvolto particolare che hai presentato, l'utilizzo di una cosa utile e preziosa, la carta, per assolvere ad un compito inutile.

    Volevo segnalare che nel racconto "Il violoncellista in città" pubblicato sul tuo blog c'è una bellissima immagine (riguardo al desiderio di ognuno di avere la propria privacy) che riporto:
    "Anche se si preoccupava di farlo ben lontano dal suo quartiere per non essere visto dai conoscenti"

    ciao

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