domenica 3 gennaio 2010

"E ricordatevi di non copiare mai!"

Nel 1849 Ralph Waldo Emerson scriveva nei Diari, a proposito dell'argomento immortalità: "Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu".

Chissà come avrebbe commentato oggi, navigando in Rete, dove le citazioni si moltiplicano. Non mi riferisco a quelle famose: vengono riportati articoli, messaggi, post, video, brani di tesi di laurea, stralci di presentazioni, ecc. Persino nei blog di professionisti capita di leggere scritti di qualcun altro, presi in prestito e tradotti.
Se è difficile proporre un pensiero nuovo, pur non essendo tutti ottimi scrittori, è pur vero che qualche idea personale l'avremo. Per questo, mi torna alla memoria - e quanto aveva ragione! - la mia professoressa di italiano che, con il dito alzato e l'aria severa, ci diceva: "E ricordatevi di non copiare mai!"


2 commenti:

  1. Se un bimbo non copiasse come imparerebbe a parlare? ognuno avrebbe un suo linguaggio.

    Tutti nella vita abbiamo copiato,
    l'esperienza arriva dagli errori che si cerca di farli più commettere agli altri.

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  2. Certo, per imparare a parlare occorre ascoltare gli altri: poi, da bambino, ognuno di noi mette in moto le cellule cerebrali che abbiamo in dotazione per sviluppare il pensiero e la comunicazione personale.
    Poi andiamo a scuola ed impariamo, cose dette da altri. Ma anche qui non le facciamo nostre in modo totale, le elaboriamo.

    Poi, sicuramente, senza volerlo, si copia qualcosa dagli altri. Io mi riferivo però a quelle persone che lo fanno sistematicamente e volontariamente.

    E per sorridere, quando la professoressa ci interrogava e si accorgeva che qualcuno ripeteva le parole precise scritte sul libro, diceva: "Imparate a non ripetere a pappagallo!"

    ciao e buon 2010

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