mercoledì 20 gennaio 2010

Unico punto fermo, l'incertezza


Ho terminato da poco la lettura del libro di Edgar Morin "I sette saperi necessari all'educazione del futuro", libro che consiglio per la limpidezza di pensiero ed esposizione. Nel capitolo "Affrontare le incertezze" Morin auspica una nuova conquista dell'intelligenza, "quella di potersi sbarazzare dell'illusione di predire il destino" e pone l'incertezza della conoscenza tra i presupposti fondamentali per l'educazione.
La nostra cultura ci spinge alla ricerca di conferme, misure, certezze e punti fermi, mentre l'imprevedibile e l'incerto sono i principali fattori di cambiamento. Le nostre azioni, al momento del contatto con l'ambiente e le persone, nell'intricato groviglio di interazioni possibili, sfuggono agli intenti di chi le compie: il loro significato può essere interpretato in modo diverso, il loro effetto può ottenere un risultato differente, se non opposto, rispetto a quello desiderato.
Morin lascia due consigli: la piena coscienza della scommessa, cioè dell'incertezza, che comporta prendere una decisione e la capacità di elaborare una strategia e di farla prevalere sulle azioni.

Una strada da percorrere, attraverso la società moderna, con un unico punto fermo, l'incertezza.


3 commenti:

  1. "La perplessità è l'inizio della conoscenza" ... è la frase che ho inserito a piè di pagina del mio sito (da più di un anno) e che ben si abbina con questo pensiero.

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  2. P.S.: ho letto anch'io quel libro ... e mi sono ripromesso di rileggerlo ... l'ho messo tra i miei preferiti!

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  3. @Gianni
    credo che il pensiero di Edgar Morin sia di grande attualità, soprattutto se guardiamo i cambiamenti continui del nostro mondo, un mondo sempre in movimento. E' difficile accettare l'idea dell'incertezza della conoscenza, ma è una sfida interessante.

    Sai, Gianni, mi ha fatto molto piacere leggere i tuoi commenti, ciao
    Grazia

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