Quando nostro padre si è ammalato, noi eravano giovani ed anche lui lo era. Era affascinante - questo ogni figlia lo dice del proprio padre - pieno di vita e di progetti per il suo futuro ed il nostro. Sapeva parlare ma non sprecava le parole ed un suo cenno valeva per noi un discorso; era, come si dice, un padre d'altri tempi.
Quando lui ci ha lasciato, noi abbiamo scritto testo e musica di una canzone. Spesso ci troviamo - qualche volta le ore passano lente - e le note della chitarra accompagnano le parole di De Andrè e di Battisti. Della nostra canzone, accenniamo accordi e parole senza arrivare alla fine; si è mutata in una poesia, senza titolo.
(una strofa mi ritorna sempre alla memoria
...ma è a lui e non più a te
che ora serve una mano
è lui che ora stanco
ti vuole al suo fianco...)
Chi ha scritto questa poesia/canzone sicuramente meritava un successo che non ha mai trovato. Chissà quanti versi quante canzoni rimarranno sconosciute per noi che conosciamo solo quello che ci fanno conoscere. Quanti poeti, quanti cantanti, quanti pittori rimarranno sempre inespressi. Comunque sempre bellissime queste parole anche dopo tanti anni. Evviva la festa del Papà !!!
RispondiElimina.... ognuno di noi ,quando sarà stanco, avrà qualcuno al suo fianco.... diversamente la nostra vita non avrebbe avuto un senso.... un bacio a tutte le persone che in queste giornate trovano sempre un momento per avere gli occhi lucidi e il cuore che batte più forte
RispondiEliminaper pheqof
RispondiElimina...è rimasta una poesia senza titolo? Tuo padre continua a vivere in un'altra dimensione, ma vive! Il "titolo" della canzone è compimento di un libro colmo d'amore e di sofferenza. E a quanto mi sembra è proprio ricco questo libro!
...e il "titolo" c'è e continua a splendere nel cuore.