venerdì 26 marzo 2010

Se dovesse capitare, rinuncio alla privacy

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Mi capita spesso di chiedere notizie di qualcuno e di ricevere risposte vaghe: "Non si sa...non stava bene, non l'abbiamo più vista, sarà in ospedale, ma dove? chi lo sa...è stanco..."

Viene invocata la privacy e le domande si spengono lentamente, insieme ai sentimenti, ai desideri, ai ricordi. Insieme ai gesti più semplici che vorresti fare, una telefonata,  un biglietto, un esseemeesse, un fiore, una visita.

Se dovesse capitarmi quello che accade a tanti, per quanto vale scriverlo su un blog, io rinuncio alla privacy.

Rinuncio già sin d'ora a questo diritto inutile, per ricevere dalle persone che ho conosciuto  il gesto più semplice che vorranno fare, una telefonata, un biglietto, un esseemmeesse, un fiore e, se è possibile, una visita.



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10 commenti:

  1. Mi vengono i brividi perche' mi trovo in mezzo. Penso a quante volte le stesse frasi che tu ora scrivi io le ho pensate. Sensazioni fragili e silenziose tra la mia testa ed il mio cuore, guerra coraggiosa tra pacata rassegnazione e testarda voglia di regalare pochi attimi felici, una bella giornata, un sorriso in piu'...
    "ciao, come stai? "
    "bene"
    Queste sono le solite due frasi che ci si scambia: una per essere cordiali, l'altra per risparmiare tempo...siamo di fretta...sempre. Spesso non capiamo neppure dove stiamo andando, ma abbiamo fretta e quindi ci accontentiamo. Corriamo, corriamo...e lasciamo indietro chi non ha piu' la forza o la voglia di tenere il passo.
    Irene B.

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  2. Io sono di parere un pò diverso "tanto per cambiare" :-)

    Quando una persona stà veramente male "esperienza
    provata su di mè" non credo abbia voglia di ricevere visite.
    Io non volevo nenche che la figlia mi vedesse in quelle condizioni e mi dava fastidio vedere conoscenti,amici, parenti, che ti guardavano con compassione.
    L'unica persona che vedevo volentieri era la moglie,riuscivo a distinguere il suo passo tra il rumore delle corsie dell'ospedale.
    Una volta ristabilito le cose cambiano e si torna alla normalità.
    Anche la malattia è una cosa privata per mè.

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  3. per Grazia
    carissima, condivido pienamente ciò che hai scritto. Io non so rispondere con parole belle come Irene ma ti propongo una citazione che uso frequentemente: «Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli» (Martin Luther King).
    I nostri giorni spesso sembrano strade lunghe e magari in salita e ogni "segno" positivo "accorcia" un po' la strada.
    Tocca a noi, oggi, cominciare un cerchio di gioia.
    Grazie pheqof, ti voglio bene
    enrica

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  4. Corrego l'ultima frase.

    Soprattutto la malattia è una cosa privata per mè

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  5. Per Irene
    non è semplice vivere la vita e condividere con gli altri alcune esperienze: la fretta di cui tu hai parlato ci intrappola ogni giorno - scrivo ci intrappola, ma noi "ci facciamo intrappolare".

    Il linguaggio attuale spesso erge barriere ed il mio è un invito a non arrendersi di fronte alle parole, nemmeno a quelle moderne come "privacy", proprio per non lasciare indietro, come hai detto sopra, chi non ha più la forza o la voglia di tenere il passo (e per noi lasciare indietro anche noi)


    Grazia

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  6. @Maurizio
    comprendo molto bene il tuo punto di vista e sono convinta che quando si sta male il nostro modo di vedere cambia; credo però che il contatto umano sia importante e che non debba essere annullato da un'idea di privacy portata al limite.
    Ciao
    Grazia

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  7. Per Enrica signora "G"

    E poi suonerò con le mie mani / le
    campane sulla torre
    ho letto oggi sul tuo blog.

    (Quello che ho scritto è il mio suono di campane su questo argomento così delicato)
    un abbraccio

    Grazia

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  8. Io inveco non sono d'accordo. Almeno per quanto riguarda le mie amicizie e le mie conoscenze, non mi è capitato molto spesso di non ricevere risposte. Il problema invece mi si pone quando hai a che fare con qualche ente tipo la TIM (per fare un esempio). Tu ricevi le chiamate da un numero ma non permetterti mai di chiedere alla TIM a chi appartiene perchè c'è la legge sulla privacy. L'ultima divertente che mi è capitata è che ho ricevuto un sms sul telefono di mia mamma che diceva che c'era una anomalia. Allora chiamo il 119 e chiedo e mi rispondono che il telefono non risulta intestato a mia mamma (?????) e che devo portarla a un centro tim per risolvere il problema, peraltro un problema loro perchè la linea l'avevo aperta correttamente cinque anni fa. Allora chiedo a chi risulta intestato e mi dicono "eh ... non glielo posso dire c'è la legge sulla privacy" Grandioso!

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  9. a pheqof
    ...ed io suonerò con te le campane sulla torre come condivisione al tuo interessante post pubblicato e che condivido pienamente.
    giuliesse

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  10. per Giuliesse
    quando ho letto sul blog di Enrica "e poi suonerò con le mie mani le campane sulla torre" ho pensato a quando ognuno di noi prende il coraggio per esprimere il suo pensiero,
    perciò grazie per questa condivisione

    Grazia

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